martedì 29 settembre 2009

Un martedì da leoni!

Ancora una di quelle notti in cui ti svegli tutto accaldato e inizi a rotolarti nel letto o è il letto che rotola su di te?
Forse saranno i mille gamberetti che ho mangiato ieri sera a cena... lo sapevo che la gola mi avrebbe punito... ma come rinunciare a quel risottino fatto con tanto amore, di cui le mie papille gustative si sono completamente innamorate?
Lenzuola sopra la testa, in mezzo alle ginocchia, cuscino sotto i piedi... mm non erano i gamberetti!
Smettila di pensare, dormi dormi dormi... sono le 5, dormi!
Se è vero, troverai una soluzione, come hai sempre fatto!
Finalmente arriva la luce, cerchi soccorso, lo solleciti e poi arriva... non riesco più ad aspettare, manca poco ormai!! Eccoci ci siamo, 10 secondi e 3 minuti...
... e finalmente è tutto finito, non era il momento ancora! Per un istante l'insana idea di festeggiare rifacendolo... ma era per ridere, ché ora finalmente posso ridere tranquilla, non più responsabile di un destino incerto, di una vita a metà, a cui spiegare che l'altra metà non c'è perché non sono stata abbastanza brava!
Mi premio con una delle più liberatorie boccate d'aria tra motorino e spiaggia quasi deserta, un mare limpido e generoso, il sole rassicurante!
Questi pensieri ora vanno via... sì è vero, mi mancheranno, mi ero affezionata a loro, vedevo più spesso il lato rosa che il lenzuolo arrotolato, pensavo alle piccole gioie, alla bellezza! Ma se posso scegliere, vorrei poterle dare tutto, non la metà... e la vita mi concederà ancora questa possibilità, quando guardarlo sarà sperare di vedere il cuoricino colorato! Merci beaucoup!

mercoledì 23 settembre 2009

La terapia delle essenze... se lo guardo, ne sento il profumo!

L'essenza é ricavata dai fiori di un albero coltivato nelle isole dell'Oceano Indiano.
Il profumo dell'Ylang-ylang porta calore, restaura fiducia in sè e permette di manifestare la parte "femminile" della propria sensibilità . Riduce le tensioni e le emozioni negative.
A livello psicologico, permette di vincere gli stati depressivi, la scarsa stima di sè, la timidezza, la rabbia e la paura.
L'Ylang-ylang aiuta le donne a esprimere una femminilità repressa e a superare i sentimenti inibitori causati dalle delusioni o dalle offese. E' utile nella cura della depressione post-natale.

Agli uomini, l'Ylang-ylang permette di esprimere la parte sensibile, poetica e dolce della loro natura. Il suo profumo libera la dolcezza delle emozioni.

martedì 22 settembre 2009

Effetti di guerra, come una folata di vento sulla sabbia!



A Lavi, che quando legge piange e mi chiama preoccupata, sensibile all'arte!
Ad Andreì, che della guerra si schifisce come me!
A Stefano, che trovi nell'impeto di questa ragazza la determinazione per andare avanti!
A Diego, che non abbandoni la sua creatività e si lasci ispirare!
Ai passanti per queste pagine, che si lascino affascinare dal tratto sicuro di una mano veloce e dalle note di violini che stridono al dolore della guerra!
All'amore, che ho donato senza chiedere niente in cambio!

lunedì 21 settembre 2009

La guerra...

È una parola che fin da piccoli ti insegnano in antitesi alla pace. Una cosa brutta, ti dicono! Poi inizi con la pubertà ad associarla ad un evento del passato che impari sui libri, recente sì, come con le guerre mondiali, ma comunque appartenente ad un’epoca andata.
Oggi la guerra ogni tanto riappare nelle manifestazioni di pace, con gli ossimori del tipo “guerra preventiva” che ricordano le sbeffeggianti provocazioni Kubrickiane da dottor Stranamore! E in altri casi che in realtà poco hanno a che vedere con la guerra in sé per sé!
Ma queste sono tutte parole!
La guerra, anche se geograficamente lontana, esiste, è vera e miete vittime. Di qualunque nazione esse siano, sono MORTI e questi morti non hanno ragione d’esistere se non quella di assecondare la smania di qualche folle che alla vita (degli altri) non dà molto peso.
La guerra è morte e distruzione e noi SIAMO in guerra. Smettete di raccontare altro!
Il silenzio, il minuto di silenzio, diventa imbarazzante per noi che non siamo abituati all’ascolto, per noi che siamo abituati a parlarci addosso e, in uno spazio aperto come in un angusto pertugio, il silenzio ci mette a disagio, gli occhi cominciano a vagare in attesa che succeda qualcosa. Come se nel silenzio non succedesse niente!!

A lui parole migliori delle mie!

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/esteri/afghanistan-19/ragazzi-del-sud/ragazzi-del-sud.html

domenica 20 settembre 2009

Dopo la notte bianca...


... io non ho sentito il terremoto, neanche stavolta, eppure ero ancora sveglia! Un uragano più che altro... Questo era il giorno dopo, così come l'avevo previsto, ma mi scoppia la testa adesso!
Non serve più ora cercare di leggere tra le righe, finalmente è tutto in pace.

giovedì 17 settembre 2009

Se una notte fa ho fatto brutti sogni...

...questo che mi è stato raccontato, avrei voluto fosse stato il mio...

"ero in spagna anziché a roma, una spagna immaginaria in cui le tende parasole erano rette da olivi enormi e nervosi e su di un prato secco c'eri tu, vestita un po' da gitana, che insegnavi passi di flamenco a tre bambine. molto carino, grazie :) "

martedì 15 settembre 2009

Ricordando i fumetti per Beirut!

Chissà cosa sente Zeina Abirached, classe 1981?
Cecchini, barili metallici, container, filo spinato, sacchi di sabbia ritagliano una nuova geografia!In mezzo a cassettine di verità, tra la lana aggrovigliata, come quella che nonna strecciava prima di riempire i cuscini, capisco e non capisco. Quanta paura avrà avuto Zeina, cercando di attraversare la città? Cercando di fuggire ai pericoli in un momento di grande sacrificio collettivo. Se il tempo è verità, il volto della morte è la forza che risveglia.
E io che paura posso mai avere, di fronte a tutto questo? Anche con quegli agitati pensieri notturni, ci posso riuscire, per quella...

...speranza di vivere...

"Ti amo come si amerebbe una donna.
Ti amo come si amerebbe un figlio.
Ti amo come si amerebbe una madre.
Amo la tua voce.
Ti amo quando alzi la voce con me.
Ti amo quando non parli, è raro che non parli.
Ti amo quando mi abbracci.
Ti amo quando mi respingi.
Ti amo quando cammino accanto a te, quando cammino dietro di te, davanti a te e dentro di te.
Amo i tuoi occhi.
Amo i tuoi occhi nei miei occhi.
Amo gli occhi degli altri nei tuoi occhi.
Amo stare nel tuo letto.
Amo scordare che in passato ho cercato altri letti.
E ti odio più di quanto Satana odia Dio, mia Beirut."

venerdì 11 settembre 2009

Corpo in trasformazione!

Come cambia la città quando si alza il vento, con il fruscìo degli alberi, preludio di una stagione nuova. Come si svuota la città quando scendono le temperature, come si ricoprono le spalle e come si inizia a respirare un periodo calmo. Come cambia la città quando l'umore è sereno e anche le strade iniziano a cantare. Camminare come sopra una nuovola, in attesa di un corpo che cambia per rifugiarsi nelle coperte dell'inverno! Ogni stagione della vita, anche nel suo "sabato", ha un chè di affascinante e ogni stagione della vita ha le sue gioie!

giovedì 10 settembre 2009

Di quelli che ti svegli e ti riaddormenti col sorriso!



Stavo pensando... quanti saranno, alla fine dell'esistenza, i giorni che potrai considerare perfetti, ma perfetti al 100%? Magari si contano sulle punta delle dita... ma se ci penso, io forse qualcuno ne ho già avuto!

lunedì 7 settembre 2009

Leaving time...

I tetti, si sa, servono a coprire le case, a volte diventano soggetti di espressioni idiomatiche, del tipo "senza tetto", "dormire sotto lo stesso tetto" o "avere un tetto sopra la testa". C'è molto senso pratico in questo. Ma con un visione più poetica, al tetto ho imparato a dare un altro significato. È il rifugio della vedetta, quel punto, più in alto di altri, che ti permette di vedere lontano.
Ma il tetto sa essere anche di più. Sono le risate di quando non riesci a salire finchè non ti aiuta qualcuno, di quando devi scavalcare e soprattutto di quando proprio non sai come scendere! Sempre sperando che non ci sia un occhio indiscreto a sbirciarti sotto la gonna! Ma, tolte queste buffe preoccupazioni, quando ci sei sopra, puoi stenderti a prendere il sole, ad ammirare le stelle, le luci o gli alberi, a respirare aria fresca di montagna (in ciabatte). Fino a quando senti che non c'è più niente, nè sopra nè sotto! È tutto lì!
Il tetto a volte è anche terrazzo, è cene e chitarre, candele accese, tramonti, bicchieri di spritz, un bacio affettuoso e anche due.
E tanti altri ricordi!

Quando devi scendere, l'unica cosa per sfidare la paura, è lasciarsi andare, buttarsi tra braccia sicure. E anche io sono pronta ad accoglierlo, lontano da tutto, senza paura e con orgoglio. Non ascoltare gli ubriachi e le loro parole, non parlano di te!

Ora è deciso, prendo il volo!

venerdì 4 settembre 2009

martedì 1 settembre 2009

Proiezioni future

Un bicchiere di vino al tramonto, anzi due, al porto della mia città. Colori, gabbiani e barchette che ciondolano pigre al ritmo del mare.
Tutto per non pensarci più. "Grazie Anna, sei una persona molto in gamba, avrai un sacco di successo, ma noi non abbiamo più bisogno di te!"
Ah bene! Non un istante di paura, non un attimo di esitazione. Sono già lontana, a pensare al mio futuro. Preparo un manico di scopa, una tovaglia, la unisco per i suoi 4 lembi, la riempio di poche cose e la appendo al bastone. Sono pronta, si va!
All'orizzonte vedo la Bolivia, las fronteras. Una telefonata solo per assicurarmi di non star facendo una follia. No, no. Ma un consiglio: "prima aspetta la vendemmia in Sardegna, per mettere da parte un po' di soldini e poi parti!". Hai ragione! Come fai ad essere sempre così saggio? E verresti addirittura con me??
Queste sono le prospettive perchè tutto finisce, ma tanto può ancora iniziare e non mi abbatte più niente. Sarà quel Peter Pan che resta aggrappato con i denti e con le unghie all'entusiasmo e all'amore per la vita.
Dopo quel colpo tra capo e collo in quella calda giornata, ho sentito risvegliarsi l'amor proprio, la natura combattiva e curiosa. Ritorna quella voglia di investire energie in me, arte, spiritualità, yoga e riflessione interiore.
Senza rendermene conto avevo perso un po' tutto questo, quello che mi appagava e mi faceva brillare agli occhi degli altri. Ma l'ho fatto, senza rimpianti, perchè avevo voglia di vivere qualcos'altro. Qualcuno che per la prima volta era vicino a me. Un errore di valutazione forse. Per me era una nuova esperienza, un voler condividere ma ne è sortita una galera, un'imposizione. Non volevo questo! Scusa!
Mia madre dice che per evitare la noia devo cambiare strada, anche ogni giorno un po', perchè lei mi conosce bene!