sabato 26 novembre 2011

Una Parigi in tazza grande

Riempirsi di baci a mezzanotte sotto il torrazzo invisibile e vivere la tua nuova città con occhi diversi, era il mio regalo di compleanno!
Volevo vederti felice nel tuo mondo nuovo, farti sentire la nostra vicinanza anche da lontano.
La grande crema è una piccola Parigi, statue di ferro battuto, piazze spettrali e casette di legno, caffè con tavolini rotondi, specchi con le scritte e vespe appese. Può essere pure che ci fosse la ruota panoramica, solo che la nebbia non ce l'ha fatta vedere.
Violini e Stradivari, osterie, gatte di Verona e I-pad la mattina a colazione, vogliono dire casa Rossi, ormai.
Per scaldarsi vin brulè, salsicce e culatelli, polpette, torroni e cioccolata, tutto ben condito di mostarda.
Io non sapevo che facesse quell'effetto: allucinazioni e facce da mostarda resteranno nelle diapositive di una vacanza fuori programma.

giovedì 10 novembre 2011

Il mondo ha bisogno di coccole, non di guru

Me ne vado qualche giorno a fare Yoga demenziale in una libera università, che non è una prigione e che non vi dico dove sta, altrimenti ci volete andare anche voi e mi copierete!
Vado a produrre endorfina, facendomi delle grasse risate, al fine di godere di piaceri spirituali e fisici. Vado a leggere un bel libro, a passeggiare e a chiacchierare con la gente, oppure a stare zitta perchè se fossimo nati per soffrire, le donne, invece delle tette, avrebbero due rubinetti.

sabato 5 novembre 2011

E il becco Bunsen

Ha confessato. Me l'ha messo lei, di notte, per vendicarsi del ginocchio che io le ho rotto mentre affrontavamo i nemici nella foresta vietnamita infestata dal napalm.
Lo ha colorato con inchiostro indelebile, era una vendetta crudele, ma necessaria come catarsi.
In un tardivo Halloween, ora spavento i bambini.

Pensavo che lo usassero solo a scuola nell'ora di laboratorio. Ma chi è sto Metilene?

giovedì 3 novembre 2011

Botox party

Non appare neanche nella carta d'identità tra i segni particolari, ma vivrà per poche ore ancora per essere poi trasportato in Colombia, in una scatoletta. Ne faranno una reliquia.
Quando io non potrò ridere, lui mi racconterà ancora qualche storia strana come quella del tipo che tenta di spalancare gli occhi e invece riesce a muovere solo le sopracciglia, mentre il bulbo oculare rimane identico a se stesso. Così riderò dentro e cancellerò tutti i pensieri!