giovedì 29 aprile 2010

La serata in cadillac

Avevo richiesto una serata da giacca di pelle di serpente, (la fede nella libertà personale) e da tipi che scendono dalla macchina senza aprire lo sportello. Promessa mantenuta: l'aria tra i capelli me li spettina, ma mi stanno meglio sciolti e quasi quasi tento un taglio anni '80, di quelli asimmetrici.

Un bel viaggetto fino alla spiaggia. Penso ci sia dell'artificio, invece è solo la luna a rischiarare così, da nascondere anche le stelle. Una luna gigante in un cielo sereno. E sale, senza nascondersi dietro al monte. Una birretta, il silenzio, la pipì in faccia alla luna, di nuovo lei, e un desiderio.

Chiudere tutto in una mano.

Questi tipi mi ricordano il vecchio Elvis... un pezzo di storia, geniale questo film! Forniscimi un pretesto!

mercoledì 28 aprile 2010

Italians did it better

Il sondaggio dice che gli italiani sono gli europei più ignoranti in materia di sesso. Squallidi argomenti da chiacchiericcio in radio? Non è importante, lo psicologo e il suo compagno non amano il pettegolezzo e più interessante è il quadro di insoddisfazione che ne esce.
Fioccano le telefonate per rispondere a questa invadente indagine, chi per avallarla chi per smentirla. Le donne soprattutto chiamano e lamentano il fatto che gli uomini non conoscono il loro corpo. Non hanno tempo e voglia di esplorarlo, di capirlo in tutte le sue infinite potenzialità, neanche immaginano cosa può fare.
Il sesso è un gioco e, perché sia divertente, va giocato più che eseguito. Il lento scorrere del tempo, le mani attente, i massaggi, le linee, la scoperta delle imperfezioni che rendono unico ogni essere, il calore, l’olfatto, il rispetto, la distensione e la contrazione della massa muscolare, fanno parte di una danza musicata da uno Chopin senza precedenti. Senza ingredienti invece è un dj di musica commerciale a far da colonna sonora. Fai tu!
(Lo devo scrivere questo romanzo, se pure la radio me ne fa parlare!)
Mi ricordo, anni fa, di un tipo che mi introduceva ai misteri tantrici. Non sono tecniche da imparare e applicare. È una sintonia di corpi che deve partire dall’anima dei due amanti.
Si parlava di sesso, attenzione, non di romanticismo o sentimenti, di sesso. Scoprire che la femmina non è solo un pertugio può essere incredibile, anche per quegli uomini che si ritengono divinità a letto, circondati dal loro mediocre harem di donne distratte.
In quest’inizio di secolo ho visto l’alcova mutare di significato, ogni volta assumere significati nuovi, per poi aver sempre meno significato.
Un dejà-vu di un risveglio che segue a una notte di lenzuola stropicciate. Mi ritrovo in un immenso acquario, dove un gruppetto di squali si allontana allegramente. Sorrido a vederli prendere il largo. Poi però qualcuno toglie il tappo e la vasca si svuota, lasciando solo qualche alga appiccicata sui bordi. Qual è il senso di questa immagine?

lunedì 26 aprile 2010

Siamo i ribelli della montagna...


Io ne ho approfittato per iniziare la stagione dei piedi scalzi, subito neri e anche un po' verdi. In orizzontale a guardare il celeste, interrotto solo da svolazzanti rombi di carta colorata. Cercarne l'origine, significa trovare nani, colorati anche loro, che si ingegnano per volare più in alto di tutti. Speriamo che la mia piccola Diana non abbia fatto capricci.
Poco più in là, tra il verde, il ritmo di percussioni con l'intero hotel house a far tremare la terra di vibrazioni positive.
Io ne portavo già molte con me da un fine settimana intenso, ma quella è un'altra storia.
Gli amici sul palco, i racconti e i ricordi. Voi che, spaventati, vi affrettate a far riforme, non dimenticateli.
In tutto il calmo frastuono dei festeggiamenti, un pensiero è volato ai nonni di oggi, protagonisti di ieri, ma anche alle nonne (http://archiviocaltari.wordpress.com/2010/04/25/partigiane-la-resistenza-taciuta/) che hanno resistito per dare un futuro alle giovani donzelle!
Da una festa all'altra, la stessa di un anno fa, la prima giornata di sole in campagna, se n'è andata, bella... ciao!

venerdì 23 aprile 2010

Il Santo catalano dell'amicizia!

Nel giorno di San Jordi, un pensiero ai miei amici, vicini e lontani, che ogni giorno aggiungono valore e freschezza alla mia piccola vita!

La tradizione catalana vuole che in questo giorno ci si scambi una rosa e un libro. Il libro agli amici, la rosa alle amiche. Ancora la vedo la rambla profumata di pagine.

Io dedico Gaber a tutte le persone che almeno una volta ho sentito di poter definire "cosa", sentendomi tanto più imbarazzata quanto più belle erano loro.

Perchè non voglio essere una scorza di uomo.

giovedì 22 aprile 2010

mercoledì 21 aprile 2010

Questo invece mi piace!

Inizia bene la giornata, manca solo un pranzetto da Giorgio!

lunedì 19 aprile 2010

I miei quadri saranno esposti in tutto il mondo

Avrei visto occhi espressivi capaci di congelare, anche se solo appena tracciati. Avrei camminato in sale dal percorso guidato, cullata dalle note di Mahler, avrei passeggiato sui viali in bianco e nero nell’epoca del valzer e dei caffè letterari viennesi, chiacchierando con artisti dell’inizio del secolo (scorso). Mi avrebbero raccontato di una donna vivace, causa della pazzia di molti uomini del tempo, incapace alla stabilità, votata all’eterna ricerca di nuovi stimoli, sempre incuriosita da personaggi interessanti, pronti a sostituire il già passato.
Avrei fissato le pareti, contorni netti e definiti, fondi scuri, unica luce: un’arancia. E il rosso e l’arancione di capelli e giarrettiere, le fonti luminose e gli erotici momenti di corpi che imparano a conoscersi. Una sorella. Materie nude, stese, accovacciate, in ginocchio. Mi avrebbe trattenuto l’immagine di un uomo, abbandonato su un divano, svestito. L’atteggiamento calmo e disinvolto, il membro rilassato, come dopo un amplesso, morbidamente abbandonato su un lato, quando non c’è più tensione, né desiderio. È bello visto così. Mi fa pensare ad un attimo d'intimità.

Avrei vissuto tutto questo per sentirmi rigenerata dall’estetica e dall’emozione che non sono più capace di trasmettere ed esternare, assuefatta alla timida e passiva condizione di apparente (?) menefreghismo e freddezza.

Ciascuno deve sopportare il proprio destino, vivendo o morendo. Siamo diventati duri e impavidi. La guerra è finita e io devo andare.

venerdì 16 aprile 2010

Avrei delle cose da dire, ma è l'Arte l'unica soluzione!

Mi dice, chi mi legge, che si sorprende a scoprirmi calda come un pomodorino piccante, nuda, priva di quella barriera di ghiaccio che si solidifica quando non so bene dove sono. Forse è davvero qui, in queste pagine, che si materializza la mia sincerità, forse è solo qui che disegno una verità, anche se tutta mia e spesso incomprensibile. Sono i miei momenti, quando mi trovo da sola con la tastiera, magari con qualche appunto preso mentre vago per un mondo, anche questo mio.

Mi sono accorta che i miei pensieri mi precedono, e li ritrovo già scritti. Ed è noia!

Perché non mi piace quello e neanche quell'altro, quello mi fa storcere il naso, quell’altro mi stufa! Devo riuscire a smettere, di sicuro c’è una clinica per quelli come me.

Non scrivo più neanche alla combriccola del presidente perché ogni volta è polemica. No, che posso fare se nella celluloide e nelle immagini troppo nitide del digitale di oggi trovo sempre qualcosa che mi fa sbuffare?

Mi rifugio nei classici e nella natura, quelli non peccano mai, o quasi! Ma di sicuro mi fanno sorridere. Forse mi faccio solo troppe domande e mi tedio con le risposte!

Non credo comunque dipenda solo da me, perchè nella bellezza vera, so ritrovare la pace e il piacere.
Prefazione inutile, perché tanto è già scritto il sequel.

Eh sì, perchè scusa, non mi puoi parlare così di Sudafrica... o mi prendi in giro, o non c'hai capito una mazza! Come si fa a scrivere un film, dove il belloccio americano appare come il più magnanimo dei bianchi tra i neri? Come si fa a raccontare la storia di un Paese che ha vissuto gli anni dell'apartheid, come se questa condizione fosse sostanzialmente (in senso giuridico) superata? Sono passati 20 anni, dovresti sapere che non è cambiato di molto! Ma vacci in un posto, prima di raccontarlo! A parte le stomachevoli frasi da "capitano" che mi facevano rigirare nervosa sui cuscini tra le risate comprensive dei presenti, caro direttore, sei riuscito a dare questo unico messaggio: che bravi questi ragazzotti (bianchi) che stanno facendo qualcosa per quei poveretti (neri). Eh sì, guarda, sono proprio commossa!!!
Fortuna poi la barca che fa rock, mi ha risollevato l'umore!

martedì 13 aprile 2010

Alì, tra merli e rapaci

"Se la materia di cui sono impastate le tue membra è buona, se il tuo cuore e la tua mente sono saldi, allora i rovesci della sorte vanno accolti come ospiti di riguardo."

venerdì 9 aprile 2010

... e gli spiriti di Giulietta!

È minuscola, e non si scompone mai. Mentre riflette e cerca di capire, i grandi occhi accesi si muovono da una parte all’altra senza lasciar trasparire la tormenta.
E l’uragano sono i dubbi, le delusioni, le paure e le incertezze. Tuttavia sorride, rimane calma, gentile, sempre e con tutti. Zitta, che neanche il rumore dei suoi pensieri si sente, accetta tutto! Stringe solo per un attimo le ciglia quando i mostri le danno la caccia e le invadono gli spazi, ma non urla, non va in escandescenza, grida dentro, senza che gli altri se ne accorgano. Visi truccati, musiche estranianti, sonore risate da strega, colori accesi, cappelli stravaganti, luci e buio, tutto intorno è sovraccaricato di stimoli, esoterico, movimentato come solo il maestro sapeva raccontare: l'esatta immagine onirica della confusione nella quotidianità eccentrico-borghese.
In confronto a lei, seppur raffinatissima con i suo i guantini rossi, tutte le altre donne sembrano mastodontiche dive, bellissime, eleganti, sfacciate.
Lei invece vive per l’amore di un marito che è diventato fulcro e catena della sua vita. Pare non ci sia altro all’infuori di lui, pare sia a lui che deve tutto. Ma forse si sbaglia, se una notte, nel sonno, lui nomina un'altra. Forse è lui quella graticola su cui sta ardendo, da cui solo il nonno l’ha voluta liberare. Ma è lei la sola che può slegare per sempre le corde di quella bambina rimasta intrappolata in un mondo di suore, maestri, madri arpie, fobie e imposizioni che non le hanno mai concesso davvero la felicità.
Splendida la Giulietta di Federico mentre libera per sempre la sua vita dai fantasmi, bravissima ad interpretare quello che facilmente può essere stato il quadro della sua vita!

martedì 6 aprile 2010

Ammetto di...

Mi piacerebbe fare una doccia calda...

Dici che basta girare la rotella dell'acqua da zero a qualche grado in più?? ... ah (silenzio, rossore, mano sulla fronte!)

Scusa... Va bè dai, stai proprio qui sotto, ci siamo fatti due risate, no?

...aver fatto la figura della donna imbranata vs tecnologia!! Io le prendo sempre in giro le tipe tonte, quindi oggi mi metto da sola alla gogna, solo per quel sorriso compassionevole del ragazzotto che oggi ha allietato il mio pranzo, dicendomi ripetutamente "non fa niente!"

Avrà pensato che l'ho richiamato per qualche subdolo intento??

Di sicuro è mio padre che ha manomesso tutto... o forse io??

Eh, che devo fare? sono distratta... e poi è scomparso l'amico che una volta mi aggiustava casa!!

giovedì 1 aprile 2010

Come se fosse davvero la mia

Io ho finito i nonni qualche tempo fa, e comunque anche quando li avevo ancora, non erano qui con me. Non ci sono cresciuta, né ci andavo a pranzo quando i miei lavoravano, né ho dormito a casa loro quando papà e mamma volevano fare all'amore tutto il giorno.

Non ho quella nonna che fa lo stinco con le cipolle più buono del mondo, né quella che quando viaggia si appunta le belle frasi su un quaderno per fartele poi leggere. Non ho neanche quella nonna che, quando l'accompagni al cimitero, ti riempie la macchina dell'odore di naftalina del suo cappotto. Le mie nonne sono sempre state lontane, anche se solo geograficamente, e me le potevo strapazzare solo d’estate.

Però io ho Maria. Maria non può essere mia nonna, perché non è mai stata mamma. Dice che la vita senza figli è un'esistenza a metà (non saprei dire se a ragione o no) e si rammarica per non averne avuti. Però ha l'età per essere nonna. 82 anni, fatti da poco! Una colomba per rallegrarle la giornata in quel suo anniversario, l'ennesimo trascorso da sola da quando è rimasta vedova, l'ha riempita di gratutudine. Dice che suo marito era il migliore uomo al mondo, che si sono tanto amati e che, per questo, la sua perdita ancora la fa star male.

Per il resto mi pare stia bene, le sue capacità cerebrali funzionano meglio delle mie. Quelle motorie un po' meno. Se la incontro, significa che arriverò a casa venti minuti più tardi, perché quei 30 metri di discesa, sono per lei come la più ardita delle salite.

Ma lei è così felice di raccontarmi tutto in quel breve ma lunghissimo tratto. E dice che sono il suo angelo... anche se è lei che prega per me. Anna, ti devi trovare una persona buona che ti voglia tanto bene, sempre.

È che Maria proprio non lo sa cosa mi passa per la testa!