venerdì 31 luglio 2009

Un'agenda rossa

...under construction...

mercoledì 29 luglio 2009

Emozioni

...sorpresa, ho sentito battere forte il cuore, ho sentito i brividi e non era freddo, mi sono commossa per la dolcezza, la mia...

martedì 28 luglio 2009

19 giugno

Ho trovato un bigliettino stropicciato, di molto tempo fa, aveva anche un titolo, qualcosa tipo “l’orchidea è diventata bellissima”.
E allora, in queste ultime ore lente degli ultimi giorni di lavoro, mi è venuta voglia di rileggermi una storia, la storia della mia vita vista dal di fuori, le altalene del mio umore ma soprattutto l’onda di felicità che mi ha investito da quando ho iniziato a spettinarmi. E porca vacca, devo ammettere che un po’ mi è venuto da piangere, di un pianto diverso stavolta, leggendo frasi scritte per me e solo per me, cariche di un’innocente e sincera emozione. Ho letto di viaggi, ricordi, cancelli, piscine e di una piccola Yooga. E non erano parole dei primi giorni o delle prime settimane… no, quelle frasi arrivano a tante pagine dopo (o prima) perché fino all’ultimo era così, ero bella!! E mi piaceva ogni tanto ricambiarle, forse anche in modo troppo stucchevole ma le farfalle non si nascondono quando ti senti così, non c’è modo!
E se ora lo fisso, lo guardo e lo interrogo è per trovare quello: quello sgorgare di continui gesti mai banali, quella spontaneità che non ti permette di stare lontano, quel “Vieni qui” che mi faceva tanto ridere. Adesso ogni tanto riesco a scorgerlo in un profumo, in un abbraccio stretto... io ci voglio credere che alla fine lo ritrovo da qualche parte!! Mi aiuti??

venerdì 24 luglio 2009

Apparente incompatibilità

La forza della natura a volte ci stupisce e ci commuove come davanti ad un germoglio che a fatica fa capolino dal cemento. Facciate di palazzi ricoperte da impavidi rampicanti, il cui colore muta al passaggio delle stagioni, è uno dei capolavori che ci offre la Natura.
E se sono i bambini a scoprirlo, a meravigliarsi davanti ad un blu, rosso e arancio che tingono il cielo all’ora del tramonto, ed entusiasti richiamano l’attenzione dei "grandi"… mi piace anche di più! Ecco, io vorrei essere sempre così! Incantabile e rumorosa!

giovedì 23 luglio 2009

Bella dedica...

"Mi accesi una sigaretta – la terza?, la quarta? – e aprii un po’ il finestrino. Cosa sarà successo?, mi chiedevo, qualcosa dev’essere successo per chiamarmi così, alle quattro del mattino. Di domenica! Sua madre, pensavo, è successo qualcosa a sua madre! Ma lei è sempre contenuta, sempre attenta a non darmi troppo da pensare. Fai presto, aveva detto al telefono, più presto che puoi. Faccio colazione e arrivo, no, aveva detto, ti prego vieni subito. Ma…Subito, subito, ti prego, parti subito o sarà troppo tardi. E così, senza nemmeno sciacquarmi il muso, mi ero vestito e mi ero messo in macchina e mi ero acceso una sigaretta e poi un’altra. Ed ero nervoso, anzi di più: ero agitato preoccupato in apprensione, con tutti i pensieri peggiori del mondo: morte, malattia, incidente eccetera. È vero che lei mi ha detto di non preoccuparmi. Non preoccuparti, mi ha detto, ma questo si dice sempre, specie quando c’è effettivamente di che preoccuparsi. Non ti devi preoccupare è una frase tipica, pensavo guidando il più veloce possibile, una frase che si dice sempre e comunque, ci sia o non ci sia motivo di preoccupazione. Così uno non sa mai se deve preoccuparsi o no, e allora si preoccupa. IO MI PREOCCUPO!, e più mi dicono no, non preoccuparti, non c’è niente di cui preoccuparsi, più io mi preoccupo. Almeno fino a quando non so esattamente di che cosa non mi devo preoccupare. È così, che ci posso fare? Mi accesi un’altra sigaretta – la quarta?, la quinta? – e diedi una profonda boccata. E poi alla Rivella, pensavo, al cimitero della Rivella alle quattro e mezza del mattino, e non dovrei preoccuparmi! Presto presto, aveva detto, prestissimo, o sarà troppo tardi. Troppo tardi per cosa?, pensavo, cosa cazzo sarà successo? E intanto seconda, terza, ancora seconda, poi terza e su per la collina verso il cimitero. Prestoprestissimo fino in cima alla collina. Fortuna che a quest’ora non c’è traffico, pensavo. Arriverò in tempo, non lo so per cosa, ma arriverò in tempo. Ecco, sono arrivato. Parcheggiai. Scesi. Mi avvicinai a lei. Mi stava aspettando sul piazzale davanti al cimitero, seduta su una panchina. Mi girava le spalle. La chiamai. Non si voltò. Traversai la strada, senza guardare. Mi sedetti vicino a lei. Mi guardò un attimo, ma girò subito la testa e riprese a guardare dritto davanti a sé. Sono qui, eccomi. Mi prese la mano e fece un cenno col capo. Il cenno voleva dire: GUARDA. Girai la testa e guardai verso est, giù verso la pianura, dove guardava lei. Vidi un’alba bellissima."

Approvato il disegno di legge sulla sicurezza!

(...) Grazie "immigraticlandestini" e "allarmesicurezza". Grazie di esistere extracomunitari neri, negri e pure negher, gialli e rossi, pallidi e troppi, neocomunitari romeni muratori ladri e stupratori, spacciatrici badanti moldave e ucraine, disonesti raccoglitori di pomodori nigeriani, ingrati mungitori pachistani, infidi vu' cumprà maghrebini, subdoli parrucchieri cinesi e musicanti apolidi sui mezzi pubblici. Grazie lavavetri abusivi e facce sospette avvistate dalle nuove piccole vedette lombarde e dalle prime ronde autogestite. Grazie immigrati perchè con la vostra presenza avete resa necessaria, finalmente, una lotta senza confini alla mafia, all'illegalità, all'evasione fiscale, agli affitti in nero, al racket, alle scritte sui muri e alla guida in stato di ebbrezza. (...) ringraziamo anche per i soldi che pagherete in anticipo per il frequente rinnovo per il permesso di soggiorno. (...) grazie anche ai rom, soprattutto ai loro bambini che forse un giorno riusciremo a schedare come vorremmo.
Mihai Mircea Butcovan

martedì 21 luglio 2009

è ancora una prova?

Quando ancora pungeva il freddo invernale, fresca di trasloco, mi dicevo: aspetterò la bella stagione e salirò lassù in cima!
E ieri finalmente mi decido! Divoro i gradini fino al tetto e mi affaccio a guardare i quadratini gialli, occhi inconsapevoli, che in maniera disordinata e asimmetrica puntellano le facciate dei palazzi. Da lassù si ha la sensazione di poter vedere tutto: hai lo sguardo sul porto e se ti giri di 180° hai ancora la vista sull’Adriatico, spettacolo che solo il gomito dorico sa regalare! Poi mi diverto a riconoscere i posti di quando ero bambina, i nidi familiari e i luoghi di oggi. Sì, questa è la sensazione… ma poi guardo in alto e la possibilità di dominare la città cade nell’oblio. Che importa cosa c’è lontano quando hai già tutto dove sei, stesa sotto una copertina di stelle, il gelato, un paio di stupide, il rumore di qualche motorino in lontananza e una discesa di mattoncini che si srotola sotto di te! Ogni tanto mi incanto a pensare, leggera come una piuma, sensi attutiti e calmi sorrisi.
Tornano i ricordi della vita barcellonese, quando i terrazzi dei palazzi erano perfetti scenari per ospitare cene e feste che riecheggiano per le strade e, anche se non conosci nessuno, basta salire le scale per essere già amico di tutti!
Poi osservo le mie lenzuola sventolare alle carezze di un vento estivo; in attesa che si asciughino, lo lascio coccolarsi ancora un po’ sotto le ali fino alla fuga e all’arresa spossante e liberatoria!

martedì 14 luglio 2009

Magari non serve, ma dopo sono stata benissimo!

Cosa chiedere di più se coincide con il mio giorno il primo fine settimana di caldo sole di tutta l’estate? Ma Brezsny lo sapeva forse, perché mi chiedeva di preparare un bello spazio soleggiato per accogliere un regalo che stava arrivando! Torna timidamente il sorriso, perché forse è arrivato il momento? È ancora un momento di assestamento dopo una brutta scossa che vorrei non ci fosse mai stata ma di cui spero farò tesoro. Ma mi è stato chiesto, un tentativo e mi dico… un ultimo sforzo Annina. Non so se ho voglia di procedere per tentativi, ho più voglia di fresca chiarezza… ma per ora smetto di sognare e mi metto a ridere!
Rido perché alla cena, tra gli alberi e il profumo degli aghi, ci sono loro, i vecchi e i nuovi… sì, manca qualcuno, ma forse era impossibile diversamente… ma è bello sentirli tutti vicini, leggere bellissime parole arrivate da mezza Italia e oltre, e divertirsi spensierata tutta una sera!
Concludere con una festa al mare per ballare fino all’ultimo e incontrare i più inaspettati, quelli che sono così come ricordavi e che ti trovano ancora splendida con il fascino della maturità??!!! Solo che dopo un po’ è meglio mettersi a letto, che c’è il mare domani e l’ultimo confronto prima di iniziare l’esperimento! Con la stupida, la stupida, quella che non serve a niente!

La perfezione dei corpi


Un intreccio di lunghissimi capelli montati su splendide figure che cavalcano la luna e si addormentano sotto una coperta di onde!
Mammut da ufo e molti altri graficamente rappresentati da un tratto riconoscibile ma sempre diverso! È Malleus!
Il mio preferito resta 24 ottobre 2003, per il trompe d’oeil che non smetto fino a distinguere ogni virgola!

mercoledì 8 luglio 2009

Sai cos'è la grazia?

Non è un'andatura attraente, non è il portamento elevato di certe nostre donne bene in mostra. È la forza sovrumana di affrontare il mondo da soli senza sforzo, sfidarlo a duello tutto intero senza neanche spettinarsi. Non è femminile, è dote di profeti. È un dono e tu l'hai avuto. Chi lo possiede è affrancato da ogni timore. L'ho visto su di te la sera dell'incontro e da allora l'hai addosso. Tu sei piena di grazia. Intorno a te c'è una barriera di grazia, una fortezza. Tu la spargi, pure su di me.
Erano parole da meritarsi abbracci. Restammo sdraiati senza una carezza.

Fresca era l'aria di luglio...

Adesso mi piace passare le serate fuori, con il cielo blu puffo attraversato da bianchissimi gabbiani, seduta sotto un noce a cantare le canzoni imparate da bambina e a mangiare costarelle alla brace, su un terrazzo del centro storico a mangiare di nuovo carne alla griglia, sedermi all’ora del tramonto in una sagra di paese per assaggiare i nostri famosi e buonissimi moscioli.
Mi piace ballare nelle feste in spiaggia e tornare a casa con la sabbia finita, non ricordi come, anche dentro le orecchie. Mi piace anche il mojito, sì lo so, è fresco, sa di menta e ti toglie i pensieri, eh... mica si può solo soffrire! Ti porta in riva, a correre con i piedi nudi nell’acqua che schizza dappertutto! Poi non sai più come va a finire, ma ti viene da ridere perché hai deciso per una volta di non pensare più a niente e ti lasci investire da un treno in corsa!
Adesso mi piace, anche se vuol dire dormire pochissimo, buttarmi giù dal letto per passare un pomeriggio a nuotare e a passeggiare per chiacchierare con Marta e ridere di noi!
Che poi non finisce mai così, ci sono ancora altre ore prima della conclusione di questo lunghissimo fine settimana! Le ore del dubbio, che neanche tu sai più quello che vuoi, oppure se lo vuoi ancora, oppure se lo vuoi ma solo se è totale e se è totale però senza tornare indietro, ché non voglio rinunciare a niente di quello che le persone in questi mesi mi hanno dato… che è tantissimo. No, non è totale che lo voglio, anche se esclusivo, ma sicuramente sincero e vero, per evitare nuovi ripensamenti che stavolta mi renderebbero di precario ghiaccio o, al contrario, di infrangibile pietra. Adesso che, per un attimo, l’ho riconosciuto di nuovo, come lo ricordavo. Che il gioco va bene, ma deve far ridere tutti… se non c’è cuore, preferisco il niente, il niente assoluto! Questa è l’unica certezza! O di qua o di là, adesso!!

venerdì 3 luglio 2009

Sinestesie

Come corre veloce il motorino, almeno così mi sembra, ma è per raggiungere presto il mare e il cielo azzurro, ché io durante il giorno ne vedo solo un rettangolino che si fa spazio tra i palazzi appiccicati dei vicoli, se sollevo la testa dalla mia scrivania.
Corre e attraversa il calore giallo dei girasoli pigri, il profumo viola della vanitosa lavanda e il silenzioso fruscio dei fili di grano appollaiati sui campi. Stavolta cantiamo di schiene spogliate che sanno di oleandro e di una Roma che piange, che a noi ci piacciono!
E tutto per quel tuffo al tramonto che rinvigorisce, distrae e porta serenità.

giovedì 2 luglio 2009

Auf wiedersehen Pina!



Facci ballare ancora da lassù!

mercoledì 1 luglio 2009

Un altro treno, un'altra partenza!

Come ci piaceva chiacchierare di tutto e di più davanti a un bicchiere di bianco nelle serate estive al fresco dei giardini. Come riuscivamo solo noi a parlare contemporaneamente di cucina, geopolitica, erbe magiche e filosofie orientali e tantriche per ore e ore senza stancarci mai... Eppure è solo di pochi anni fa l'ultima bottiglia di vino che spesso poi abbiamo rievocato nei nostri ricordi e auspicato per i nostri progetti!
Tempi lontani, sembrano... invece tra le bianche pareti, i vicoli stretti e i balconi tutto torna indietro in un immutato presente. Finalmente quel tanto atteso rincontro dopo “730 giorni”, dove tutto va come ti eri sempre immaginato: riconosci subito quelli che tu hai chiamato adorabili profumi, si riattivano le nostre mille affinità cerebrali in un istante, ricordando con il sorriso quelle due anime un po' sfortunate che, senza successo, hanno cercato l'intreccio perfetto per tanto tempo.
Con te ho riabbracciato il sud e la terra rossa per un tuffo veloce in quelle acque abbandonate forse per un gioco che non avrei giocato se ne avessi conosciuto l'epilogo. Ma è il cammino della nostra vita, anche se mi fa piacere vedere che l'evoluzione non ha cambiato quella tua singolare sensibilità.
Un saluto davanti a un cancello è l'ultima cosa che rimane di un fugace viaggio... e se chiudo gli occhi, così piccola (sempre più minuscola?) e vulnerabile, è per non ripartire più.
A presto, chissà... tra altri due anni!?!