venerdì 2 ottobre 2009

E così si finisce per parlare di quisquiglie sull'amore.

Si ride spesso, tranne verso i tre quarti del film, dove le mie squassate risate non invadono per un po’ la sala. Boris, un tipo isterico che spara a zero su tutto. L'ho invidiato. Anche io a volte vorrei dire tutto quello che mi passa per la testa, così a raffica, senza edulcorare e infiocchettare! Il gusto dell'insulto senza cattiveria, ma con quel tocco di disprezzo... ah che liberazione. Niente diplomazia per una volta. Lui lo fa con una certa classe, perchè tutti lo conoscono così: pieno di sé e superiore, a detta di lui, ai "vermetti" senza cultura che popolano la terra. Ecco, ne risulta pure simpatico. Eh beato lui! A me comunque è davvero simpatico quel vecchietto acido!
Mi sembra di parlare con Paolo che vede tutto negativo quando, disilluso, mi insegna a guardare oltre con cinismo. Ha ragione anche Paolo e a me Paolo piace, con la sua malcelata sensibilità e con il suo modo di ironizzare su tutto di fronte ai pochi che lo capiscono.
Ma si parlava di un film. Basta che funzioni. La conclusione che ne traggo è dunque questa: non serve cercare cercare cercare, ma se una qualsiasi cosa, persona o fatto ti dà piacere, ti fa stare bene, prendilo. Perchè funziona, semplicemente. E non è un accontentarsi, ma un vero piacere assorbito da quello che hai. Le sorprese migliori vengono da lì, cose successe per caso magari. Quindi sì, basta che funzioni… sempre che noi decidiamo di farle funzionare!
Eviterei comunque il drastico esempio ipotizzato con le mie ragazzette, di buttarsi dalla finestra per cercare di atterrare sull’uomo del destino. Ops… ho raccontato il finale?
Ah. Molto carine le musiche e il carattere dei titoli che ti fanno entrare in un film d’altri tempi!

Nessun commento: