domenica 28 novembre 2010

Sotto la giacca niente

Un'ora davanti allo specchio, pantaloncino corto, body e camicetta un po' aperta sopra. Calze colorate e stivale con tacco. Un po' di profumo, pure. Mi accorgo di aver lasciato mille cadaveri sul pavimento prima di trovare questa combinazione, che finalmente mi piace! Va bè, metto a posto stasera, mamma si arrabbierà un po'.
Capelli con piega fatta, un po' di rimmel per allungare le ciglia e un filo di matita nera sugli occhi, per renderli più birbanti. Mmmm quanti "un po'"!
Quanta vanità. E quante emozioni. Di sicuro anche oggi lo vedrò e mi chiederà di ballare i lenti? Ma quando arrivano le 18?
Ci accompagna mio padre, per fortuna non è di quelli che aspetta fuori, tornerà verso le 20 a riprenderci, speriamo non si accorga degli Angeli Azzurri.
E speriamo che quando arriviamo lì non ci sia la fila per entrare, che la giacca la lascio in macchina!

Un secolo dopo, il pulmino parte altrettanto goliardico, ma sono stata zitta davanti a quel violino infuocato, reggendomi sulla povera spalla di Miscel, perchè le punte, per quanto tirate, non bastavano a vedere quel geniaccio!

Che logo punk però!

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