sabato 15 maggio 2010

Scomparse...

"Non durerà negli anni questa storia dell'odore della casa. Negli anni a venire, eserciti di detersivi monopolizzeranno l'olfatto, gettandoci non privi di sconforto in un asettico miasma fatto di niente che caratterizzerà tutti gli appartamenti. Livellati gli odori, altrove andremo a scovare le differenze. L'umiliazione dell'olfatto come conseguenza del progresso."

Lo dice Sorrentino.

Io aggiungo che questo livellamento, effetto IKEA, non mi piace. Così come non mi rassicura trovare i miei stessi mobili e le mie stesse stoviglie anche dall'altra parte del mondo.

Gli odori, a me tanto cari e che spesso cito come sinestetica essenza primordiale e identificativa, non voglio diventino artificiali e omologati. Voglio ricordarmi per sempre la puzza dei vicoli di Barcellona che conducono alle più inaspettate piazzette, voglio ricordare per sempre il profumo della piccola Sofia che mi ha seguito per due giorni interi, sbucando dal niente ogni tanto, voglio ricordare per sempre l'odore dei caminetti di novembre per le strade dei paesini. Voglio pure respirare quegli odori che la mattina, mentre cammino per andare a lavorare, mi trafiggono violenti le narici, il profumo dei cornetti appena sfornati dal pastificio sotto casa, la puzza della sigaretta del tipo che ha svoltato l'angolo, l'acre odore delle fogne mal funzionanti, tutto voglio sentire. Anche gli odori colorati e speziati del riò de j'Archi quando vado a trovare Paolo o quando vado a mangiare con le pupe in quei posti a cui il palato non riesce purtroppo ad abituarsi, ma che gli altri sensi sanno apprezzare!

Voglio ricordare per sempre, ed evocarlo quando non ci sarà più, l'odore delle persone care.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

periodo prolifico eh baby!
Questo mi piace molto assai. Chissà quante cose in quella Barcellona. Invidio la tua carica nostalgica. Io non avrò mai ricordi così. e ormai è troppo tardi.

Veronica ha detto...

La sua esistenza volge al termine. O forse non è mai nato. Perdonalo.

Amo il tuo modo di scrivere. E te.

Steffl00 ha detto...

non so. non ne sono sicuro.
eppure trovo che l'uomo possa essere più forte di una catena di negozi.
le stoviglie le trovo anche a oslo e a madrid forse le sbeccature, il modo in cui le utilizzo, quello che ci cucino, che ci faccio sopra, sotto e intorno non è merito mio? omologati si ma quello da tempo. i chewin-gum e le cicche erano già gli stessi nel dopoguerra ma le bolle e il modo di fumarle delle seniorite non era quello di jane.credo :-)
no non penso che i tuoi mobili possano essere messi come sono messi quelli di una camilla di stoccolma. troppa energia, troppo sole, troppo mediterraneo scorre nelle tue vene. :-)

Unknown ha detto...

al n.1 non è nostalgia, è ruggine!!! ma le sensazioni sono attualissime!

al n.2 l'ho già perdonato una volta, mi aspetta un trattamento spieciale per questo! e soprattutto I love u torrent!

al n.3 io non sarò mai una jane, nè una camilla e lascio che il temperamento latino abbia la meglio sul resto! ma è l'unica cosa su cui ho ancora qualche potere!