giovedì 13 maggio 2010

Questioni di emergenza

Ci vado con lei di nuovo, che mi aveva portato un'altra volta pure, e mi aveva fatto piangere. Ci vado con lei e l'altra. La prima li vuole portare in scena, vuole conoscerne la storia e parlare di loro. Il muro è alto più di me e lei e l'altra messe insieme, ma c'ha la testa dura quella piccoletta e lo farà.
Sono seduta vicino a un pancione. Bella.
Per adesso è lui che parla di loro. Lui che con quei signori con il berretto in testa e con quelle signore coperte ha spostato la polvere delle strade di una terra segnata da oppio e guerra. Mi piace ascoltarlo raccontare, anche se non da subito. In generale mi piace ascoltare le persone che sanno parlare e che non lo fanno per sentito dire.
Gli inglesi che sono i cattivi della guerra, non come gli americani chiusi in un elicottero o in un carroarmato. Le donne che entrano in ospedale dismettendo i loro lunghi abiti per lasciar posto a una laicità professionale. La curiosità di chi è così lontano da noi. Una popolazione con età media di 45 anni, di cui una grossa fetta non ha conosciuto altro che guerra.
E quella E che tutti salutano con gioia.
Poi i soliti dubbi e i pareri discordanti tra chi lavora a servizio di alcuni e chi invece viene pagato da altri. Boh, è sempre complicato capire come stanno davvero le cose, i veri buoni non esistono mai, ma a Gino qualcuno dedica l'onorificenza di larice. Speriamo almeno in lui.

2 commenti:

SBILIX ha detto...

... forse sono pazza in questa cosa più grande di me ma so che non mi abbandonerai, vero?

Unknown ha detto...

finchè non mi lobotomizzano, io ci sarò!