venerdì 11 dicembre 2009

Parlando per metafore: un bacio, da dividere in due

Si consiglia l'ascolto in contemporanea con la lettura, rende più l'idea.
Suonare il piano è come fare l'amore. Ci sono i momenti più delicati, i tempi lenti, gli adagi, i ritmi più sostenuti con il muro di luce che dipinge il fondale di rosso… e le pause, fondamentali per creare quelle sospensioni, preludi di estasi. Un bravo pianista sa dosare tutto. Non è solo tecnica, è passione e sentimento, di quando chiudi gli occhi e ti lasci trasportare. Il tocco sensibile del maestro non è da tutti. Alcuni non hanno orecchio, per altri è solo esercizio e performance, c’è chi ha “scordato”. Anche l’ascoltatore gioca un ruolo importante, serve sintonia e affine, quanto rara, reciprocità. Ma se ti concentri sui suoni sorridi al piacere dell’incontro, se ti lasci suggestionare da altri sensi scorrono immagini di una vita inventata e ti senti felice, come pervaso da un’ondata di calore. In alcuni casi poi, l'archetto incontra la corda e su di lei si ciondola un po'. E allora mi vengono i brividi e non controllo la commozione. È stato come fare l’amore!

La mia notte con

3 commenti:

danco ha detto...

Bello. Tutto.
E poi che estetica (anestetica)!

la_stupida ha detto...

un gran bel concerto mi ha ispirato... molto emozionante!
è una ricerca di perfezione di forma e contenuto! che vivano l'estetica e il sentimento!

Anonimo ha detto...

c'è sesso e musica in ogni parola! ma come ci riesci???e i brividi dove li metti?????????