venerdì 20 novembre 2009

L'importanza di sfogare il dolore!

Anche io, come molti, ho una persona saggia che mi piace ascoltare. Consigli non ne chiedo perché a volte, anche involontariamente, sono condizionati, interessati e soprattutto umani, quindi soggetti a errore. Però ascolto volentieri chi ne sa più di me, chi ha capito più di me e chi ha più risposte di me.
Questa persona in una sera mi ha detto tante cose, alcune di sicuro le ho perse, difficile ricordare tutto. Mi ricordo però lo scossone che mi ha percorso, anche se non gliel’ho detto, quando mi spiegava che noi siamo cose, cose che fanno altre cose. Che vanno al lavoro in mezzo a cose, fanno cose e parlano con altre cose.
Forse era, tra tutto, il discorso meno cruciale ma, non so perchè, mi è scorsa una vita davanti, rincorsa da un desiderio di essere vissuta secondo natura!
Lui mi ha raccontato dell'Africa e degli africani, un bel popolo da guardare, insieme al suo splendido giardino, da dietro una finestra, indisturbati! Anzi magari lanciargli qualche consiglio ogni tanto, tipo: "non usare il preservativo", che è un po' come dare la patente a un cieco.
Mi ha raccontato anche di molti episodi, e mi ha spiegato che il razzismo è come il culo, vedi solo quello degli altri, il tuo no! Il razzismo è una brutta storia.
Quella stessa serata di chiacchiere seguiva ad una giornata strana. Quando mi sono svegliata sapevo che stavo per tornare ad una situazione consolidata che mi avrebbe tolto dalla testa complicate idee, ma dovevo prima passare dal via. Così è stato: voltate le spalle a quella porta, ho rindossato il sorriso e sono andata avanti per qualche ora. Solo a sera, salendo in macchina, ho lasciato sfogare i pensieri. Era stata una giornata difficile. Ed era stata difficile perchè non avevo avuto il tempo di parlare un attimo da sola con me stessa!
Ad ascoltare una fredda confessione prima di andare a dormire poi, mi sono riemerse di nuovo tante immagini, persone trascurate, persone allontanate, situazioni evitate... e il dolore di altri! Non lo guardavo mentre mi parlava, mentre sfogava la sua settimana, però capivo le sue parole sofferte ma dure, che avrei dovuto imparare a dire anch'io! Solo dopo ho capito di quanta poca sensibilità ci ho messo io in tutto questo e mi sono sentita piccola piccola! Non l'ho mai fatto con cattiveria, lo consideravo un ottimo compagno, molto affine, ma dimenticavo il cuore!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

dovevo liberare una lacrima calda..e sapevo che potevo trovare rifugio qui.. sai che credo, e che non centra, che siamo abituati ad essere duri con noi stessi e con gli altri, non siamo più capaci di ascoltare il battito di un cuore, che è facile essere rigidi, freddi e spietati - a volte per torti inutili - anche quando chi ci si presenta davanti lo fa con il cuore in mano senza chidere, scoperto..non sappiamo più comprendere e dare comprensione quando forse basterebbe solo questo a darci pace. L.

Anonimo ha detto...

dovevo liberare una lacrima calda..e sapevo che potevo trovare rifugio qui.. sai che credo, e che non centra, che siamo abituati ad essere duri con noi stessi e con gli altri, non siamo più capaci di ascoltare il battito di un cuore, che è facile essere rigidi, freddi e spietati - a volte per torti inutili - anche quando chi ci si presenta davanti lo fa con il cuore in mano senza chidere, scoperto..non sappiamo più comprendere e dare comprensione quando forse basterebbe solo questo a darci pace. L.

Unknown ha detto...

scoprirsi e dire (e, nel migliore dei casi, sentirsi dire!) tutto quello che si ha in testa aiuta comunque a darsi pace anche di fronte a un panzer da guerra, che ha scordato il tuo battito!

Anonimo ha detto...

Anche io, di recente, ho vissuto una situazione simile alla tua, solo che dall'altra parte. E' proprio vero che aprirsi aiuta. Però io l'ho fatto colpevolmente troppo tardi, e ora mi trovo a dover rinunciare anche ad un rapporto di amicizia, che spero di ritrovare.
Quando sarò pronto.
Ma penso che mi ci vorrà un po' di tempo perchè lei ancora mi viene in mente ogni volta che lascio il finestrino aperto per far entrare l'arietta fresca.

p.s. A rileggerlo questo commento sembra più una lettera da posta del cuore che un commento! scusa :)

Unknown ha detto...

anche lei una volta avrebbe voluto dire che quando prova a scrivere caio, le viene fuori caio, non c'è niente da fare! e poi tante altre cose da dire e da fare, ma ha promesso e non lo farà!
fin quando non sarà il momento!