lunedì 3 agosto 2009

Un'agenda rossa, stavolta davvero!

Nel '92 ero una vivace ragazzina irrequieta. Anche allora poco affezionata a mamma TV, ma da lei non si scampa mai del tutto. Le immagini di quella estate mi vengono oggi riproposte per essere rielaborate con matura consapevolezza. Ho ascoltato Salvatore che parlava arrabbiato, emozionato, con un crederci per niente sbiadito dai 17 anni. Salvatore racconta del fratello nei suoi ultimi giorni, parla delle paure e della nausea che l'uomo più del giudice provava a ridosso dell'attentato, schifito più dai politici che dalla mafia (in senso stretto!). Ma Salvatore parla di uno Stato alla deriva, che è il nostro. Lontano dalla retorica, esprime la sua opinione sulle istituzioni che rispetta ma che lo deludono. A noi chiede solo di ricordare, di riflettere, di lottare per non cadere nella trappola dell'indifferenza.
Instancabile Salvatore parla con la voce di Paolo. Paolo oggi vive, per volere della madre, sotto forma di olivo, piantato lì, dove il corpo di Paolo è stato ridotto ad un troncone, in Via D'Amelio. Paolo non è un eroe anche se falsamente riverito dagli attuali politici, terrorizzati da un'agenda rossa, misteriosamente fatta sparire, simbolo oggi di una lotta per la verità. Paolo non ha mai omaggiato nessuno! Paolo è un martire, messo a tacere senza successo.

Mi colpisce il racconto di una madre che scende incredula le scale, scavalca quel che rimane del figlio... senza neanche vederlo, come se Paolo fosse riuscito a bendarle gli occhi per non lasciarla con quella orrenda immagine. Mi colpisce la definizione di Emanuela, una picciotta che avrebbe dovuto fargli da scorta, ma che era così piccola che sarebbe bastato un soffio per farla cadere giù... e invece altro che un soffio… quel frastuono!!!
Allora penso a Rita Atria, ai servizi segreti, alle stragi di stato, alla corruzione, alla spietata sete di potere e al carro armato dell'avidità che non si ferma davanti a niente e a nessuno!
La cosa che rincuora è che ci sono delle persone che non guardano solo al loro piccolo giardino, ma che, nonostante richieda molti sforzi e sacrifici, fanno di tutto per permettere che venga data voce agli inascoltati, sconosciuti solo perché non appaiono negli schermi televisivi!
Anche questo pomeriggio avremmo potuto parlare ancora tanto di Cambogia, della schiavitù a Dubai, della Sierra Leone e dei mille olocausti che si consumano OGGI sotto i nostri occhi chiusi. La pioggia ci ha sorpresi e il saggio ci ha traditi, ma l'importante è ancora crederci!

2 commenti:

il breccio ha detto...

come al solito sono stupito di come riesci a cogliere il momento.
Penso che il giardino sia di tutti ed è giusto e doveroso curarlo ed annaffiarlo.
Noi abbiamo gettato un seme e spero che possa essere raccolto da tante più persone.
Ti ringrazio tanto per le belle parole e spero ci saranno altre occasioni per confrontarci e parlare del mondo.
L' importante però è dare retta a se stessi credere in quello che si fa e far tesoro dei consigli.... però a volte anche i vecchi saggi sbagliano.

Anonimo ha detto...

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