Mi sa che avevo capito male. Non sono quegli insetti fastidiosi, c'è una ee! Ah ecco.
Mai stata prima in un Paese musulmano, mai ascoltato la voce megafonata e ipnotica di un muezzin. Solo al Tg, quando Lilli girava per il mondo. Non so cosa ci sia dentro, che fanno lì.
Tutto quello che uno si immagina, prima o poi fa i conti con la realtà. Arriva anche per me il momento. Non mi pare ci sia aria di cospirazione, c'è molta tranquillità, e qualche spiraglio di fresco, rifugio dal caldo afoso della città.
Ricordo, di quelle mastodontiche figure, solo il silenzio, la morbidezza dei tappeti su cui i piedi nudi camminano con rispetto.
Non ci sono fila di banchi, mi siedo per terra, in ginocchio, gambe piegate o allungate... solo che devo coprire le spalle! Poco male, sembrerò una madonnina bruna. Mi piace. Ci sono vetri colorati e corone di luce che quasi sfiorano le teste, non la mia, ma di quelli più alti sì.
Qualcuno prega, in disparte, mi estraneo e mi lascio assorbire da quella misticità che non mi appartiene. Il silenzio scandisce i minuti. Gli altri fedeli sono per strada, in ginocchio, è il mese del digiuno e non ci stano tutti dentro, ma i corridoi dei bazar diventano altrettanto sacri in questi momenti, dove tutto si ferma.
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