Le canne dell'organo toccano le corde della sensibilità. Mi si piegano le ginocchia, si spezza la posizione eretta, senza volerlo.
Una testa si sporge verso te, che dispensi carezze a quella che ho visto solo bambina e che ora non lo è più.
Ti vivevo, vivevo tutta la tua famiglia, anche lei, la nostra dolce sarta, quella rosa! Le case ci accoglievano per pomeriggi lunghissimi, sparse sui pavimenti in audaci tentativi di coreografie! Un gioco.
Ci siamo ancora tutte, nonostante ognuna per la propria strada, per le proprie strade, noi ci troviamo qui, ad omaggiare un angelo, come quando a 8 anni trovavi le uniche parole che non saprei ripetere!
1 commento:
non avevo visto ancora. grazie.
Posta un commento