Ci vado con lei di nuovo, che mi aveva portato un'altra volta pure, e mi aveva fatto piangere. Ci vado con lei e l'altra. La prima li vuole portare in scena, vuole conoscerne la storia e parlare di loro. Il muro è alto più di me e lei e l'altra messe insieme, ma c'ha la testa dura quella piccoletta e lo farà.
Sono seduta vicino a un pancione. Bella.
Per adesso è lui che parla di loro. Lui che con quei signori con il berretto in testa e con quelle signore coperte ha spostato la polvere delle strade di una terra segnata da oppio e guerra. Mi piace ascoltarlo raccontare, anche se non da subito. In generale mi piace ascoltare le persone che sanno parlare e che non lo fanno per sentito dire.
Gli inglesi che sono i cattivi della guerra, non come gli americani chiusi in un elicottero o in un carroarmato. Le donne che entrano in ospedale dismettendo i loro lunghi abiti per lasciar posto a una laicità professionale. La curiosità di chi è così lontano da noi. Una popolazione con età media di 45 anni, di cui una grossa fetta non ha conosciuto altro che guerra.
E quella E che tutti salutano con gioia.
Poi i soliti dubbi e i pareri discordanti tra chi lavora a servizio di alcuni e chi invece viene pagato da altri. Boh, è sempre complicato capire come stanno davvero le cose, i veri buoni non esistono mai, ma a Gino qualcuno dedica l'onorificenza di larice. Speriamo almeno in lui.
2 commenti:
... forse sono pazza in questa cosa più grande di me ma so che non mi abbandonerai, vero?
finchè non mi lobotomizzano, io ci sarò!
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