Aveva ragione Antonella, non si può stare seduti, diventa frustrante. All'inizio lo fai, comincia soft il concerto, osservi gli strani strumenti che affollano il palco. Neanche Gabriele dentro la pancia resta quieto, neanche il figlio dell'assessore in braccio al papà sta fermo un attimo. Si svegliano pure gli animi più assopiti!
Ci sono il principe, il maestro, l'amico del mondo e tutti gli altri, con una bella storia da raccontare. Belli, bellissimi! A sinistra Yle mi si innamora del brasiliano, a destra c'è Sara che fai cuoricini per il batterista cubano! Io lancio baci al trombettista cubano che muove tutta la ciccia quando balla!
Arriva l'ecuadoreño con il flauto che si porta con sè la borsetta. "Avrà paura che qualche extracomunitario gliela freghi dietro le quinte" mi fa notare Ylenia... giusto per farvi capire che amicizie mi colorano le serate!!
Poi mi spiaccico sulla sedia, usando quello spazio tra me e i braccioli per muovere il sedere, i piedi fremono dalla voglia di sentire da nudi il contatto con le assi di legno che ho avuto la fortuna di saggiare altre volte. E invece sto lì con calzini e pure scarpe e cerco di stare buona. Finchè non ce la faccio e mi alzo, si alza tutta la platea, tutti i palchi di tutti gli ordini e anche il loggione. Sono tutti in piedi a ballare sulle note di un'orchestra con tanto di direttore! Sono quelli di Piazza Vittorio, vengono dal Senegal, dal Brasile, da Cuba, dagli Stati Uniti, dalla Tunisia, dall'Ecuador e da altri angoli di mondo! Solo l'India si è persa perchè l'Italia cafona non la voleva più!
Fa pure un po' ridere se un tunisino canta di aver accattat nu cammell, e mi fanno ridere perchè sono davvero bravi!!
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