Niente regali, solo sorprese.
Non so cosa mi succederà, trovo indizi sparsi per casa. Prima di tutto, prendersi un giorno di ferie!
Mare o montagna? Costume o scarponcini? Il cappellino, fondamentale. E poi e poi e poi?
Il cestino da picnic! Ne ho uno di quelli veri, di paglia intrecciata. E che ci metto e che ci metto e che ci metto? Il classico pranzo da picnic: insalata di riso e cotolette fritte.
Aggiungo tortine alla pesca, cotte in gran segreto dentro vaschette monoporzione. Tovaglietta a scacchi rossa, piatti e posate gialle. Giostyle anni '80 per portarsi dietro 2 litri di acqua.
E adesso e adesso e adesso?
Esco a comprare i cornetti, il succo alla pera e apparecchio in gran stile aspettando il risveglio! Primo errore! Non ho letto bene l'indizio, ma niente è perduto, è una promessa!
Mi ritrovo con la maschera a esplorare fondali da cartoline, a cullarmi sotto il sole, a guardare la costa da lontano e a frustare le onde, ma il capitano è uno solo!
Allo sbarco, la promessa è già mantenuta, si gira l'angolo e
si finisce a filetti di tonno e clandestino, e da una torre a guardare il futuro.
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