Però ci penso tantissimo, appena chiudo i battenti, monto a cavallo, corro verso via del Conero, mi tuffo tra il giallo dei girasoli e il viola della lavanda, sprofondo tra i tornanti che mi portano all'acqua, faccio un tuffo, una doccetta, leggo due pagine. Ogni volta che vedo un tramonto è come se fosse la prima volta, devo sempre accostare e fermarmi un attimo, in silenzio. Mi viene fame, assalita da tutte le suggestioni che solleticano il naso... Potrebbe mangiare anche lei, penso, perché ci sono le grigliate sì, ma anche il pesce, la pizza, ogni chilometro c'è una cucina pronta a splancarti le braccia.
Oppure gli amici pescano i moscioli al largo, ti apparecchiano sotto i pini e ti stracciano al gioco delle carte mentre i bambini sono andati a dormire e tu non hai fatto in tempo a fargli le magie con le luci. La migliore serata mondana che mi potessi concedere.
Va bè io lo dico: vorrei, passando da quella via, poter suonare il clacson, aspettarla mentre chiude il cancello, farla salire e portarla con me!!!