Io me ne tornavo ignara dal mio primo viaggio in Portogallo in quel luglio, le pagine dei giornali sull'aereo mi sembravano parlare di dittature sudamericane. Possibile? A distanza di anni, la stessa domanda.
Agnoletto scrive la sua ragionata critica al film, è vero, mancano i nomi, forse un compromesso, ma quello che più è vero è l'assenza di contestualizzazioni. Ai giovani di oggi si mostrano le violenze gratuite sui manifestanti ma non si spiega il perchè in quella scuola e in quella città si trovassero tutti quei manifestanti, alcuni dei quali, alla fine, li vedi ballare gioiosi, bottiglia alla mano. Ci sarà stato di tutto a Genova quei giorni, pure i blackblock alla scuola Diaz. Sì, direi di sì.
Con lo scorrere delle immagini, i pensieri macinano sotto singhiozzi incontrollati.
Che schifo, che sporco, che stronzi, mi viene da vomitare, che Italia, che polizia, che dolore, chi ci torna più in Italia, che faccio se incontro un poliziotto italiano tra 10 anni? Come si fa? Com'è possibile? Quando finisce? Infierire, chiamarsi eroi. Sputare, raccontare, vergognarsi, terrore, scusa mamma. Aiutami.
Ricorderemo che la polizia alleva branchi di schegge impazzite, assetate di far valere il proprio manganello, e intuiremo, con un po' di attenzione, che i vertici, avvertiti del pericolo, gli sono andati incontro a braccia aperte! Fate i film, portateci le vostre mamme, sì, ma puniteli!
3 commenti:
secondo me è successo quel che è successo perchè pensavano che nella scuola era pieno di ragazzi di Piazza Diaz
la coerenza è il tuo miglior pregio!!
ma te dici?!?!
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