Va bè, io non ci stavo pensando molto, ma da un paio di giorni tutti me lo chiedono.
E allora sì, mi fate venire un po' di ansietta.
Quest'anno è diverso, è più cuore che corpo, è più mente bruciata e follia. Non spaventatevi però, non piango davvero, non urlo sul serio, è tutta immaginazione. Una maschera. Ho bevuto a sorsi la vita e anche la morte, ma non sono io. Io ne sono uscita indenne. Ho asciugato tutto. Credimi.
Mentre mi guarda da lontano, in silenzio preparerò i piedi scalzi alle assi di legno per omaggiare lei, che prima non conoscevo così bene, e che oggi invece viene sempre in borsa con me e mi invade i pensieri.
Guariscimi tu, senza fretta, io lascerò il mio fiore per te, per le sofferenze inferte, per la privazione, per l'umiliazione, per la rinascita e per la discesa agli inferi.
Un saggio, o un pazzo!
2 commenti:
cavolo, mi giochi a nasconderello con i post. proprio gli unici che riesco a decifrare. passare a leggere mi da la sensazione di essere seduto su un davanzale in cima ad una casa con affaccio sul mare in pieno tramonto e con un calice di vino in mano. sempre. :-)
sai stè, mi hanno da poco detto che sono fortunata a lavorare nel mio "atelier", come un artista! io immagino l'atelier con una immensa vetrata sul mare e tanta luce! aspetterò il tramonto stasera! felice che passare di qui è prendere un po' d'aria fresca! : )
divertiti a leggere tra le righe...
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