Avrei fissato le pareti, contorni netti e definiti, fondi scuri, unica luce: un’arancia. E il rosso e l’arancione di capelli e giarrettiere, le fonti luminose e gli erotici momenti di corpi che imparano a conoscersi. Una sorella. Materie nude, stese, accovacciate, in ginocchio. Mi avrebbe trattenuto l’immagine di un uomo, abbandonato su un divano, svestito. L’atteggiamento calmo e disinvolto, il membro rilassato, come dopo un amplesso, morbidamente abbandonato su un lato, quando non c’è più tensione, né desiderio. È bello visto così. Mi fa pensare ad un attimo d'intimità.
Avrei vissuto tutto questo per sentirmi rigenerata dall’estetica e dall’emozione che non sono più capace di trasmettere ed esternare, assuefatta alla timida e passiva condizione di apparente (?) menefreghismo e freddezza.
Ciascuno deve sopportare il proprio destino, vivendo o morendo. Siamo diventati duri e impavidi. La guerra è finita e io devo andare.
3 commenti:
alziamo il tiro baby. passato un buon weekend?? Mi pare di vedere già il selciato e il cappello a bombetta sotto quegli opachi e fumosi comignoli. Saranno più o meno le 4 del mattino, ma da quelle parti la nottata è appena iniziata...
indimenticabile, assenzio di una notte, il tuffo nel passato! immagino già una nuova immersione!
non tengo il passo e me ne vergogno...
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