Confondo quello che mi succede dentro con quello che succede fuori.
Mi piace il sole che mi acceca dopo la curva salendo verso il santo pennuto, mi stordisce per un attimo, non vedo più niente, c'è quell'istante di rischio per le auto che mi vengono incontro, però il sole rischiara e dà piacere.
Mi piace vedere il muro, bagnato dal sole, che luccica della bava delle lumache.
Mi piace scoprire, al riflesso del sole, indecifrabili geroglifici lasciati sul parabrezza da vibrisse e zampette scomposte.
Mi piace pensare che, come dice Paolo, dov'è passato uno stregone, passerà un fatino.
Mi piace ricordare che diceva continuamente di amare il mio aspetto da callipigia.
Non mi piace invece ascoltare che il fiammifero è uscito dal paniere, come farà la piccola delle fiabe di Andersen a sopravvivere adesso?
Non mi piace la prevedibilità di una giornata.
Non mi piace leggere una storia che mi racconta che tutto è rotolato via di nuovo. Pensare che qualcuno le ha cancellato un sentiero in discesa, che io pensavo fosse già tracciato, facilmente percorribile. Invece è arrivata al punto in cui sono rimaste solo le strisciate della gomma, e si sente come Alice nel paese degli orrori, che vede la sua strada spazzata via... Mi dispiace non poterla abbracciare e sentir scivolare la sua delusione, la sua amarezza e tristezza sulle mie spalle, piccola mia! Tutto ci scorre a fianco, ma alcune cose restano, non dimenticare!
Anche lui, se ci penso, non mi fa più ridere, e mi dispiace, peccato!
2 commenti:
dove l'hai nascostoooooooooo??? serve eliminare quanto prima ridicole ed ingombranti presenze che non fanno più ridere. serve rimanere seduti al proprio posto per non incorrere in desideri giustamente non soddisfabili. serve puntare una ...
ho dato troppa importanza ad una cosa che è successa, ma erano solo appunti...
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