All’alba vengono i gendarmi a prelevarla per consegnarla alla giustizia. Pagata l’ammenda salata, l'avrebbero poi liberata! Il telefono squilla in continuazione nell'arco delle 24 ore, ma dall’altra parte solo silenzio. Annamon è riuscita, non sa neanche lei come, a metterlo a tacere per sempre… il secondo dall’inizio dell’anno. Al primo ha fatto fare immersioni. Ma Annamon, senza troppe preoccupazioni, si reca a ritirare il suo buono per trovarne un terzo, nuovo di zecca. Invece niente buoni, solo i cattivi di una nuova gestione, che dei buoni proprio non vogliono saperne. Sempre Annamon, con un ditino distratto, in un secondo fa fuori le memorie di una vita, puff, cancellato tutto dal dispositivo, tutti i bei pensieri, stipati dall’invenzione della sua prima ricetrasmittente, che aveva creduto di dover conservare… ora invece li serberà solo nella memoria. Potrebbe non essere male! Convinta infine di sfogarsi con acquisti pazzi, non trova che stracci.
Per fortuna che poi la sera c’è un surfer pronto a consolarla… ma lei non è triste, solo spossata dalla battaglia e finalmente si concede una serata casalinga, con Ciuchino a farla squassare dalle risate.
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