Ebbene, dopo anni che cercavo il modo di farlo, sono finalmente riuscita a cavalcare il manto bianco, grazie ad un intero “esercito” che, a tavola tratta, al mio fianco per affrontare la morbida ma ardita discesa, mi sosteneva, consigliava e affiancava nella rovinosa caduta! Io che dentro di me ripetevo compulsivamente tutti quei suggerimenti, tallonitallonitalloni, puntepuntepunte, peso al centro, piatto e gira il busto!! immaginando di essere una foglia, immancabilmente finivo per terra appena la velocità era più rapida della mia coordinazione.
Anche se sono ancora alla ricerca del mio stile, a tratti ho dominato il mio destriero, evitando però i front… che sono i miei nemici, quelli che mi fregano!!
Soprattutto di questa impegnativa giornata, ricorderò che mi sono divertita, tanto, anche nella difficoltà di scendere al volo dalla catapulta infernale, con il tipo gentile che capiva il mio impaccio e mi tendeva la mano. Il più difficile è stato comunque tirarsi su dalle sabbie mobili. Mentre vedevo che stavo sprofondando mi veniva da ridere, e se ridi è la fine, non ti alzi mai più.
Grazie di cuore ai miei due pazienti maestri Gianni e Teo (e ai loro numerosi complimenti di incoraggiamento di fine corsa), che hanno sacrificato per me le loro medaglie al valore e che forse si sono divertiti più nella pausa crostoni, salsiccia e grappina che sulle piste… ma che qualche risata per le mie capriole o quando da ferma cadevo in ginocchio, se la sono fatta di sicuro!!! Chiappette, addominali, gambe e braccia a pezzi, ma non mi arrendo, la prossima è vicina!