domenica 28 giugno 2009
Le Dernier Cri
Impatto forteFortissimo. Tremori e stomaco chiuso. Gli occhi non riescono a lasciare le pareti. Energia nei colori, suoni estranianti e sibilanti ti trapano i timpani. Unghie affilate su una severa lavagna. Sensazione di voler urlare. Protesta. Era predisposizione personale e contingente, o erano quelle immagini?!? Sono io o sono loro? Molto falliche quelle immagini, di quando il sesso si fa violenza, di quella violenza prettamente maschile di brutale penetrazione. Ricorda un po' una squallida eiaculatio romana, di quando mancava ancora la consapevolezza. Ma sapere, eppur ricadere ti rende complice, altrettanto colpevole e ti rimpicciolisce ancora di più. Il possedersi senza rispetto non fa parte della mia natura e mi dilania.
Urban Art
Non si sentiva un’aria così ad Ancona dai tempi che la mia memoria non conosce!
La mia città che per una volta si lascia vivere per quello che è: una città di porto, che apre i suoi spazi ad una cittadinanza che volentieri si riversa, si mischia e si confonde con questa caratteristica dorica di “essere mare”, anche.
E allora è iniziato così, un viaggio lento all’ora del tramonto tra i pescherecci a riposo, tra gli ultimi pescatori rimasti sul molo a sistemare le cassette e alla ricerca dell’ultimo pesce.
L’aria punge e schiaffeggia a tratti, ma diventano profumi anche gli odori più forti in un contesto così. La luce che si riflette sul duomo assume le tonalità dell’arancio/rosa e il mare raccoglie i sorrisi dei passanti.
La freccia ci conduce fino ai capannoni, mai varcati prima, e lo scenario che si presenta è questo: stese a terra, le reti ad asciugare, sui muri, le impronte di un’arte pittorica carica di forte espressività. Un connubio inatteso ma con un fascino da pellicola surrealista. E allora costeggi le reti, le scavalchi cercando di essere meno invadente possibile nell’approccio rispettoso verso gli strumenti di instancabili lavoratori.
Eccoli lì loro, ci sono anche loro in questo quadro dipinto a larghe pennellate, a tentare di sfamare quegli strani ospiti di una festa non immaginata. E mentre mi lecco le dita dall’ultimo sardoncino che sa di brace, mi dice “un giorno ti ricorderai di me” e io penso che già mi sono innamorata di quella saggezza canuta conquistata con un sorriso.
Sbilenchi da tanto vino abbiamo seguito l’onda, le foto con i cuori e l’ultima tappa dell’itinerario, il pentagono. Ridevamo, ti ricordi?
Lo so che non era così che te lo immaginavi, lo so che i programmi non erano questi, ma adoro il jazz e mi piace improvvisare, lasciar entrare quello che viene, lasciarsi piacevolmente sorprendere da quello che verrà… che per me è stato tesoro. E grazie ancora per l’ennesimo regalo. Lascia da parte i pensieri, che avremo ancora occasioni!
La mia città che per una volta si lascia vivere per quello che è: una città di porto, che apre i suoi spazi ad una cittadinanza che volentieri si riversa, si mischia e si confonde con questa caratteristica dorica di “essere mare”, anche.
E allora è iniziato così, un viaggio lento all’ora del tramonto tra i pescherecci a riposo, tra gli ultimi pescatori rimasti sul molo a sistemare le cassette e alla ricerca dell’ultimo pesce.
L’aria punge e schiaffeggia a tratti, ma diventano profumi anche gli odori più forti in un contesto così. La luce che si riflette sul duomo assume le tonalità dell’arancio/rosa e il mare raccoglie i sorrisi dei passanti.
La freccia ci conduce fino ai capannoni, mai varcati prima, e lo scenario che si presenta è questo: stese a terra, le reti ad asciugare, sui muri, le impronte di un’arte pittorica carica di forte espressività. Un connubio inatteso ma con un fascino da pellicola surrealista. E allora costeggi le reti, le scavalchi cercando di essere meno invadente possibile nell’approccio rispettoso verso gli strumenti di instancabili lavoratori.
Eccoli lì loro, ci sono anche loro in questo quadro dipinto a larghe pennellate, a tentare di sfamare quegli strani ospiti di una festa non immaginata. E mentre mi lecco le dita dall’ultimo sardoncino che sa di brace, mi dice “un giorno ti ricorderai di me” e io penso che già mi sono innamorata di quella saggezza canuta conquistata con un sorriso.
Sbilenchi da tanto vino abbiamo seguito l’onda, le foto con i cuori e l’ultima tappa dell’itinerario, il pentagono. Ridevamo, ti ricordi?
Lo so che non era così che te lo immaginavi, lo so che i programmi non erano questi, ma adoro il jazz e mi piace improvvisare, lasciar entrare quello che viene, lasciarsi piacevolmente sorprendere da quello che verrà… che per me è stato tesoro. E grazie ancora per l’ennesimo regalo. Lascia da parte i pensieri, che avremo ancora occasioni!
sabato 27 giugno 2009
nei panni di dottoressa
Bello essere ricordata dagli ex colleghi con stima e sentirsi definita "una grande perdita" da chi non ti ha più... una "piacevole sorpresa" invece dicono di me i nuovi incontri! Dopo tanta fatica, un po' di lusinghe almeno...
giovedì 25 giugno 2009
eccolo... il saggio!!
Ecco cosa significa per me volare: non pensare più a niente, sentire un'esplosione di energia dentro, avere voglia di trasmettere emozione, provare gioia e dolore contemporaneamente, ma talmente forti che tutto si confonde in testa e soprattutto nelle vene.
Lassù, in aria, si sente quella sensazione che solo il palco ti dà, di completo estraniamento, tu non ci sei più... è un regalo che mi faccio!
Una tra le tante, eccomi lì piccola come sono, ma unica in quel momento per chi ha guardato, unica per le rose e per i girasoli...
Lassù, in aria, si sente quella sensazione che solo il palco ti dà, di completo estraniamento, tu non ci sei più... è un regalo che mi faccio!
Una tra le tante, eccomi lì piccola come sono, ma unica in quel momento per chi ha guardato, unica per le rose e per i girasoli...
martedì 23 giugno 2009
why be extraordinary when you can be yourself
"In una società dove lo straordinario diventa regola di vita e imperativo da perseguire ovunque e sempre, forse è proprio la normalità a diventare oggi straordinaria, insolita, unica, meravigliosa.
Perché essere straordinari quando si può (straordinariamente) essere se stessi? Ricerca e rappresentazione di se stessi quindi, perché la vita è un meraviglioso caleidoscopio di mille azioni semplici, normali, ma assolutamente uniche, come è unico ciascuno di noi. Ognuno è ineguagliabile ed è proprio la nostra intrinseca unicità a renderci straordinari nella “normale” quotidianità. Non serve cercare di essere eccezionali, i migliori, gli insuperabili, quelli che sono “arrivati”: lo siamo già, solo che troppo spesso ce ne siamo dimenticati."
Daniel Ezralow
domenica 21 giugno 2009
Il saggio...
...non è un vecchietto con la barba lunga che dà buoni consigli!!
L'amore ai tempi delle aspettative è il titolo, è il pensiero in divenire, è la mia crescita personale, è una profonda riflessione, e forse una coincidenza di tempistiche, riconducibile al mio ciclo astrale. Una storia di un uomo e le sue tante donne, tutte uguali e simboli di omologazione, futili oggetti di passaggio, manichini socialmente efficienti ma senza personalità. Una sola gli saprà dare la completezza che cerca!
Fanciullino??? Dormi un po' oggi, ti prego!!! Va bè che le emozioni fanno bene, però frenati un po'...
Userò la mia goccia nascosta di insostenibile dolcezza, come mi ha suggerito un messaggio stanotte e volo su un palco, passo dopo passo, fino a un catartico finale, dove i brividi ogni volta hanno la meglio su di me!!
L'amore ai tempi delle aspettative è il titolo, è il pensiero in divenire, è la mia crescita personale, è una profonda riflessione, e forse una coincidenza di tempistiche, riconducibile al mio ciclo astrale. Una storia di un uomo e le sue tante donne, tutte uguali e simboli di omologazione, futili oggetti di passaggio, manichini socialmente efficienti ma senza personalità. Una sola gli saprà dare la completezza che cerca!
Fanciullino??? Dormi un po' oggi, ti prego!!! Va bè che le emozioni fanno bene, però frenati un po'...
Userò la mia goccia nascosta di insostenibile dolcezza, come mi ha suggerito un messaggio stanotte e volo su un palco, passo dopo passo, fino a un catartico finale, dove i brividi ogni volta hanno la meglio su di me!!
sabato 20 giugno 2009
bella carovana!!
Non c'è niente da fare... come ti fa ballare il reggae non ce n'è! E poi io, con la mia solita fortuna, ho beccato anche stavolta un ballerino d'eccezione. Piero mi tende la mano e mi tira a sé energico ed è bello vederlo ridere, se azzardo un giro più veloce. Ride e si diverte davvero e poi si stufa e torna appoggiato al palco a sbattere forte sul legno, incantato dalla musica e mi dice che "dopo fanno un pezzo di Bob, io lo so!". Fa cenni con le braccia, vorrebbe suonare la batteria lui, mi confessa!
Io cerco di assomigliargli per un po', tornando a quella semplicità... intanto mi metto a piedi nudi, ché sull'erba morbida si balla meglio così, si sente tutta la natura e il contatto con la terra permette ai piedi di andare da soli!
Domani a loro tocca un palco importante, quello delle Muse... e sarà bello, ma mai così vero!!
Mia selezione per il ritorno a casa, che per fortuna piaceva anche a lui:
"Ecco stasera mi piace così con queste stelle appiccicate al cielo...
...leggevano la musica nel firmamento...
...due zingari stavano appoggiati alla notte, forse mano nella mano e si tenevano negli occhi, aspettavano il sole del giorno dopo, senza guardare niente..."
Io cerco di assomigliargli per un po', tornando a quella semplicità... intanto mi metto a piedi nudi, ché sull'erba morbida si balla meglio così, si sente tutta la natura e il contatto con la terra permette ai piedi di andare da soli!
Domani a loro tocca un palco importante, quello delle Muse... e sarà bello, ma mai così vero!!
Mia selezione per il ritorno a casa, che per fortuna piaceva anche a lui:
"Ecco stasera mi piace così con queste stelle appiccicate al cielo...
...leggevano la musica nel firmamento...
...due zingari stavano appoggiati alla notte, forse mano nella mano e si tenevano negli occhi, aspettavano il sole del giorno dopo, senza guardare niente..."
giovedì 18 giugno 2009
sweet home
Quanto durano 500 g di gelato tra le mani di annina??? Mmmm, morbido anche appena tolto dal freezer!
Quanto dura annina stesa sul divano per vedere un tanto ambito film prima di addormentarsi? Va bè... è stata una lunga giornata. Ma ho fatto un lungo passo in avanti nel mio percorso verso la pace interiore e lo zen, con la pulizia karmika consigliata dal mio amico Brezsny.
Risultati di oggi: non ho fatto una piega davanti a una piccola ispilon martoriata! Bravissima annina!
Mi potevi svegliare però!!!
Quanto dura annina stesa sul divano per vedere un tanto ambito film prima di addormentarsi? Va bè... è stata una lunga giornata. Ma ho fatto un lungo passo in avanti nel mio percorso verso la pace interiore e lo zen, con la pulizia karmika consigliata dal mio amico Brezsny.
Risultati di oggi: non ho fatto una piega davanti a una piccola ispilon martoriata! Bravissima annina!
Mi potevi svegliare però!!!
lunedì 15 giugno 2009
una notte stellata!
Giuliano Palma ha simpaticamente rievocato nella mia memoria questo bellissimo pezzo, ma la dolcezza della versione di Lennon non soffre paragoni!! E poi vederti così coinvolto, non ha prezzo! Bella serata!
venerdì 12 giugno 2009
… ne sono passati dal diploma…
Uscendo da un’intensissima serata di emozioni, caricata da tanta espressione di bellezza estetica e da un catartico estraniamento, rapita da una rappresentazione dolorosa e violenta, mi ritrovo davanti a un piccolo schermo che mi riporta le parole di un grande tesoro. Non le cito per privacy, ma più o meno le mie di risposta fanno così: in 10 anni qualche cazzata, pochi rimpianti! Ma sapere che ci sono punti fermi e che conservi la stessa immagine di me, mi dà commossa serenità… E allora grazie Prò per la stima che mi hai sempre dimostrato, per lo speciale che siamo state e siamo l’una per l’altra, per il valore che mi hai sempre attribuito!! Perché certe cose non si scordano e non lasciano dubbi! Quando tutto intorno è confuso, finalmente ti svegli e ti ricordi chi sei e chi vuoi essere… e questi sono i segnali.
Finisce che in macchina sfogo tutte queste suggestionanti trepidazioni bagnando poco le guance e cantando a squarciagola questo, che non so perché e non c’entra molto, ma mi è venuto: “… non so più fare come se non fosse amore, se per errore, chiudo gli occhi e penso a te…”
Finisce che in macchina sfogo tutte queste suggestionanti trepidazioni bagnando poco le guance e cantando a squarciagola questo, che non so perché e non c’entra molto, ma mi è venuto: “… non so più fare come se non fosse amore, se per errore, chiudo gli occhi e penso a te…”
giovedì 11 giugno 2009
Onora annualmente il Caterraduno!
Peccato stare tutto un concerto a tendere le orecchie per ascoltare solo il suono dei suoi tasti, e cercare di eliminare la percezione della voce di lei, che c'entra poco!
Però lui va benissimo, mi diverte e mi stupisce!! Ti vengo a sentire da solo la prossima volta!
Cuore di pesce
"C'è un tempo per cercare le parole e uno per dirle. C'è un tempo per aspettare e uno per agire. C'è un tempo per accorgersi che ti scade la scatola di conserva del cuore e che il compagno di una storia lo puoi cambiare, come un taglio di capelli.
Tutto questo forse per i pesci non è mai stato un problema, essi vivono sospesi, in un vuoto riempito d'acqua e silienzi irreali, un'apparente anestesia dal dolore."
Laura G.
Tutto questo forse per i pesci non è mai stato un problema, essi vivono sospesi, in un vuoto riempito d'acqua e silienzi irreali, un'apparente anestesia dal dolore."
Laura G.
lunedì 8 giugno 2009
ti racconto una storia!
C’era una volta una pupa che andava sicura per il mondo, certa che questo mondo le avrebbe fatto tanti regali! Spavalda, camminava a testa alta, ottimista e sognatrice!
E così era: quanto più sorrideva alla vita, tanto più la vita la coccolava e le dava tante soddisfazioni! Gli amici, gli amori, le esperienze la facevano sentire viva, ed era fiera e bella in questo suo incedere!
Le ambizioni e la voglia di scoprire la portarono lontano, ma un giorno si smarrì! Non l’avrebbe mai immaginato, ma il lupo cattivo era in agguato anche per lei! E i sorrisi stavolta non bastarono ad ammorbidire la bestia feroce, che non ne volle sapere e se la inghiottì lentamente.
La pupa, stanca di tanto andare, non riuscì a reagire e la bestiaccia si impadronì di lei, lentamente se la portò via! Allora la pupa docilmente si fece Ofelia e si lasciò trasportare dalla corrente del fiume... ma sotto sotto lei lo sa che andrà ad approdare in lidi migliori, forse abbandonati molto tempo prima!
La pupa non si è arresa al mostro che la vuole rendere invisibile!
E così era: quanto più sorrideva alla vita, tanto più la vita la coccolava e le dava tante soddisfazioni! Gli amici, gli amori, le esperienze la facevano sentire viva, ed era fiera e bella in questo suo incedere!
Le ambizioni e la voglia di scoprire la portarono lontano, ma un giorno si smarrì! Non l’avrebbe mai immaginato, ma il lupo cattivo era in agguato anche per lei! E i sorrisi stavolta non bastarono ad ammorbidire la bestia feroce, che non ne volle sapere e se la inghiottì lentamente.
La pupa, stanca di tanto andare, non riuscì a reagire e la bestiaccia si impadronì di lei, lentamente se la portò via! Allora la pupa docilmente si fece Ofelia e si lasciò trasportare dalla corrente del fiume... ma sotto sotto lei lo sa che andrà ad approdare in lidi migliori, forse abbandonati molto tempo prima!
La pupa non si è arresa al mostro che la vuole rendere invisibile!
mercoledì 3 giugno 2009
"ti regalo una foto!"
Dipende dalle pieghe del collo, che a volte significano timidezza... a volte è perchè ti viene da ridere e cerchi di nasconderti, certe volte stai sfuggendo ai raggi del sole o all'obiettivo di un'indiscreta macchina fotografica, a volte è solo doppio mento o è vanità dei capelli!?!!
Mi nutro di piccole pillole di gioia, che arrivano sempre inaspettate, non le cerco in genere, ho imparato a farmi da parte. Ma mi ripiego su me stessa perchè tutto è a metà, non si può più ridere e scherzare come una volta, non ci si può più prendere in giro, uffa!! Percepisco di fronte a me uno strato troppo spesso di contenuto distacco... ma così mi stanco! Io rivoglio la spontaneità! E che la notte non si giri!
grazie dello scatto/regalo sbribri!
lunedì 1 giugno 2009
Un veloce sabato mattina
Con un girasole, una rosa, la colazione sul tavolo della cucina... solo il saluto è stato fugace, ma una visita così, seppur breve, fa sempre piacere!!
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