Mi avevano proposto di andare. Io ci vado tutti i sabati e le domeniche d'estate a Mezzavalle. Ma non avevo capito che era un'altra Valle. Ah, è un teatro. Mi avvicino a questo vivace viavai di gente, penso inizialmente di non poter entrare, pare sia
occupato. Forse bisogna fare la fila, come ai servizi. Ah no, non ci sono file, entro. Mi chiedo subito "chissà se ci sono altri personaggi famosi oltre a noi!". Ma sì, c'è quello reso celebre dalla canzone dei Mannaggiatte, mezzo tedesco a quanto pare. La mia amica se lo bacia pure, ci sperava proprio di incontrarlo. Perchè lei è una fan. E lui un giusto.
C'è Sabi, che mi aveva chiamato qualche giorno fa per sapere se andavo. Si nota chiaramente che mi sta cercando. Io la guardo solo per capire quanto ci metterà a trovarmi. Manco Cate ci avrebbe messo tanto. C'è quello che, volgarmente, si dice di ragazzi di bella presenza, tale Boni, meglio conosciuto come il suicida della Meglio Gioventù. C'è Aldo Moro. Cioè l'attore, ma quello che se pensi ad Aldo Moro, pensi prima a lui. Che poi Matteo dice che è il conte di Boris, e c'ha ragione. Fabrizio Gifuni, raccontando, mi ha fatto capire che Pasolini è sempre attuale, meglio di Terry. E poi Rodotà che ci ha illuminati perchè lo schiavo peggiore è colui che aspetta qualcun altro per essere liberato.
Ma è quando ho visto Max Mazzotta che mi è proprio venuto da sorridere. E lui l'ha fatto con me, incrociando il mio sguardo divertito. Forse anche lui ha pensato a quella scena in cui Anna gli presta le 5 mila lire...
Devo essere arrossita, io.
Pensavo tutto il tempo a quando sarebbe toccato a noi, mi ero preparata mille discorsi, tante parole, pensieri in libertà (cit.)... ma Michele Bartleby mi ha rubato i minuti, per noi era troppo tardi e, insieme ad altri, sono rimasta senza voce! Significa che dovrò tornare. E sarà tra poco.
Va bè, io non so che occupare, chè se ci provo qui da noi, rischio come minimo che mi caschi un tetto sulla testa, e perchè quello che è agibile, anche se non sempre è in mani giuste, bene o male funziona.
In tutto questo, com'è triste la prudenza.