Ho visto quello spicchio di luna. Ho sentito il fruscio del vento che mi spingeva dentro al bosco. Ho sentito il cuore battere forte quando alle orecchie arrivavano dei suoni, senza capire da dove provenissero e fin dove sarebbero arrivati.
Mi sono arrampicata su un albero, che è diventato il mio albero. Mi sono nascosta dietro i cespugli, ho cantato canzoni nel buio delle stelle.
Ho raccontato la storia di una triste principessa tante volte. A poche persone, ma tante volte al mio albero, perchè non venisse dimenticata.
Ho camminato nella notte, usando gli astri al posto degli occhi, ho contemplato il silenzio con una voglia estrema di sentirmi piccola davanti a quel tanto niente.
Ho sentito la delusione di non essere parte del tutto e l'emozione invece di essere lì dentro al centopercento.
Ho avuto voglia di correre tra i sentieri e di stare ferma immobile, unita, appiccicata al resto del gruppo, a godermi l'attesa con i miei simili, vera forza e energia di questo mese da Conero.
Ero caffè, frutti di bosco, terra, vino e alloro. Ero uno straccio macchiato, i riflessi negli occhi, uno in mezzo a tanti.
Mi hanno fatto ridere le gobbe, le voci, le mani, le urla, gli insulti, le corse, i capelli, le smorfie. E sì, l'emozione mi commuove, hanno ragione loro a dire così.
Gli sprevengoli esistono davvero e sono bruttissimamente bellissimi!
Li ringrazio uno ad uno per quell'essere speciali, ognuno a modo suo!