giovedì 30 settembre 2010

mercoledì 29 settembre 2010

Cotta al Dente!

Once a fan...















... Today a friend!

martedì 28 settembre 2010

Ce l'hanno insegnato quelli a testa in giù!

Ogni tanto decido di andare a trovare la mia famiglia, al mare. Faccio la valigia, mi metto in macchina, preparo 4-5 CD e parto. Li vedo poco i miei parenti, ma sono sempre i miei punti di riferimento, non saprei come fare senza di loro. Ogni volta che passo nella mia casa d'infanzia poi, loro hanno delle storie nuove da raccontarmi, ogni volta una sorpresa. Stavolta, per me, due sorprese.
Ho ricevuto una busta, una busta indirizzata a me anche se ancora al vecchio domicilio. Il mittente non lo conosco, e dubito che lui conosca me! Mi manda una foto, una foto di una bella signora che sul cuore ha inciso il mio nome. La signora non mi è nuova, la riconosco, anche se quella immagine, secondo me, è poco fedele alla realtà. Mia madre si impressiona a vedere il mio nome scritto lì sopra. Allora io dico: "Caro Don qualcosa, tu ti diverti a far proseliti, mandando santini alla gente, facendo leva sul sentimento religioso, per chiedere in cambio qualche gesto di generosità. No, caro Don qualcosa, non va bene! E dove hai preso il mio indirizzo? Il mio nome, tra l'altro, non appare associato a quella Via da un po'... no, non mi sta bene. Non mi sta bene pensare che le tue toccanti parole che puzzano di pratiche simoniache, possano toccare la sensibilità e i sensi di colpa di persone più facilmente suscettibili. Don qualcosa, queste cose non si fanno. La signora non sarebbe contenta di essere elencata nei riti scaramantici del tipo "se ti cade il sale sulla tavola, girati di spalle e buttane un pizzico indietro" Tu che dici?".
Oltre alla busta, una battuta. Ma non la racconto perchè di sicuro si è sbagliato l'uomo più piccolo di casa. Impossibile, rispondo io, le promesse non scadono, l'avrei saputo diversamente! Poi preferiva le piante, il resto è solo per amicizia, mi ha detto una volta!
Ecco. Ecco lo dico io! Ecco, con il punto dopo, è una mia espressione, non la voglio leggere sulle labbra di nessun altro. In direzione opposta e contraria, sempre!

lunedì 27 settembre 2010

mercoledì 22 settembre 2010

Mezza, ma molto più di una intera

Ha ragione Gidò che sono cambiata, che sono diventata più seria. Non mi pesa, per la prima volta, neanche che sia finita, non faccio i capricci e accetto il passare del tempo. I ricordi, pure quelli, si stanno sbiadendo. E va bè, pazienza.
Ecco ora che te ne vai, ti guardo senza voltarmi, non sono triste. Però un saluto te lo devo...
Ti sorrido per tutto quello che hai fatto per me ma anche per noi, la grande famiglia!
...
Era maggio e io già avevo prenotato la vacanza estiva, con poco anticipo, ho scelto rovistando tra i cataloghi accattivanti dell'agenzia, ho scelto il meglio per me. Un resort a 5 stelle, in un luogo ameno, alle pendici di un monte che scende in picchiata sul mare. Spiaggia lunghissima, ben attrezzata, con spazio riservato agli ospiti del villaggio.
Ho passato così la wonderful summer 2010, una vacanza molto lunga, ore e ore spese al mare. Il nostro mare. Con un saluto al sole e uno alla luna, di giorno o di notte che fosse.
La comunità che abita il luogo di villeggiatura da me scelto non ha una gerarchia, ma è composta da personaggi insostituibili. Senza il colonnello, Bobo, saremmo stati persi più di una volta. Soprattutto la notte quando, con tempo incerto, non sapevamo se fosse il caso di abbracciarsi sotto le stelle. A lui un grazie per l'allestimento e per le colazioni "a letto" caffè-pane-marmellata. A lui un altro grazie per il rispetto che insegna.
Poi, come in ogni tribù che si rispetti, ci sono le stregone, le cartomanti Giulia e Antonella, quelle che leggono nei tarocchi, senza poi raccontarlo, il futuro di tutti i membri comunitari.
La preparatrice estetica alla prova costume, Sara, è quella che ha sempre una parola buona per tutti!
Ci sono i ristoratori: la famiglia Lapetti, la più organizzata, gli osti Dave-Celià-Marchì, intenditori (?) di nettare, il pescatore di moscioli Leo e la pizzasalatiera Miscel.
I giocolieri: strateghi degli scacchi, delle bocce in acqua, gli autori di acrobazie circensi e delle catapulte in mare, i mattatori degli artisti distratti. A tal proposito ringrazio gli animatori (musicisti notturni compresi) del mio compleanno, e Gianso, per la splendida serata che anche i villaggi vicini ancora ricordano.
I fotografi e i dj, che hanno fermato i ricordi in immagini e musica.
I bambini, quelli che a maggio ancora si potevano solo immaginare, ma che poi ci hanno raggiunto. E anche quegli altri che invece lì ci vengono da sempre e che crescono nella natura.
I giocatori di carte, in fuga dal temuto "puzzapiedi" (anche detto il fiolo vecchio). I giocatori del beach volley, instancabili e a volte approfittatori della regola freakettona "vale tutto". I seduttori di tedesche in riva al mare, che in realtà non sono nè alte nè bionde, ma piuttosto pali freddi e senza curve.
Gli uomini di cultura, i riempitori di caselle bianche e sfidanti del Bartezzaghi: Marchetto, Omar e in realtà molti altri. Per loro ho immaginato un cruciverba collettivo, uno con le risposte facili, ma con la logica de la_stupida.
L'ora del pettegolezzo con le follette e molte altre sulla tavola a largo, resterà invece sempre un mistero per i più, anche per i più colti.
Pure la fauna si presenta bene, le foche scendono a valle, a pancia piena, per assopirsi all'ultimo sole. E il nostro amico Thunder, indimenticabile compagno di pochi ma intensi pomeriggi.
E anche quelli che sono passati poco o per caso fanno parte di questo articolato albero genealogico senza legami di sangue.
Tutti loro, o quasi, non importa che ci siano il sole o minacciose nuvole, non importa che ci sia molta gente o pochissimi avventurieri, loro sono sempre lì. Con le onde alte che rovesciano materassini o con silenzio piatto da tavola legata alla boa, il bagno si fa sempre.
...
Io ho visto tutto: l'arco climatico e umorale ha seguito un percorso già immaginabile. Da maggio a fine agosto, ho inseguito la striscia di sole, tra il monte e il mare, guardandola farsi sempre più stretta. Ho visto il resort diventare sempre più all inclusive e l'ho visto smantellare alla fine... neanche la mia azione non violenta, incatenata com'ero alla rete del campo da beach, ha potuto arrestare quegli omoni risoluti.
Funziona così, la grande famiglia alla fine dell'estate, trasloca. L'appuntamento fisso senza appuntamento perchè qualcuno tanto c'è sempre ad accoglierti, nutrirti e ubriacarti, è solo trasferito. La residenza invernale aprirà presto le porte a tutti.

lunedì 20 settembre 2010

LSD = Love Sun Dance?


Madre Terra
mia fonte di sopravvivenza,
come soldato devo bere la tua azzurra acqua,
vivere dentro la tua rossa creta
e mangiare la tua verde pelle.
Porta il mio corpo attraverso il tuo spazio eterno.
Tu sei il mio collegamento con l'Universo
e con tutto quanto viene dopo.
Io sono tuo.
E tu sei mia.
Io ti saluto,
OOOOOOOOOOMMMMMMM

lunedì 13 settembre 2010

Di nuovo lui...

"Si coricarono e quella notte non desiderarono i loro corpi, non tanto per la stanchezza, che sappiamo essere tante volte buona consigliera dei sensi, ma come per una consapevolezza eccessiva degli organi interni, come se questi fossero usciti fuori dalla loro pelle, forse è difficile da spiegare, ma è con la pelle che i corpi si conoscono, si riconoscono e si accettano, e se certe profonde penetrazioni, certi intimi contatti sono tra mucosa e pelle, quasi non ci si accorge della differenza, è come se si fosse cercata e trovata una pelle più profonda."
JS

La vita è un viaggio troppo breve se non l'allunghi..

sabato 11 settembre 2010

Senza grembiule però!

Per fortuna è arrivato anche settembre. Per fortuna dalle spiagge sono scomparsi gli ombrelloni, i bagnini si tolgono il sale dai capelli e si mettono via gli asciugamani da mare. Ah, ma io già il 23 giugno avevo previsto che l'estate sarebbe finita! Va bè, alcuni ci mettono di più a capirlo!
Pur conservando l'energia di questa movimentata stagione come fossi una gigante batteria attaccata a un pannello solare fissato su una duna del Sahara, oggi ho voglia di riconvertire la mia produzione, mantenendomi al passo con il sistema mercato della mia persona rinnovabile. Ho di nuovo voglia di maestri, ho di nuovo voglia di tornare sui banchi... è il mio lavoro!!!
Ne ho già incontrati alcuni, nessun santone, ché quelli non li sopporto, ma personaggi strani. I primi, gli Italieni, mi hanno stupito. Ero lì con ammirazione perchè li avevo sempre letti in quelle amate pagine patinate. Ma, oltre ad essere bravi scrittori, li ho scoperti divertenti, dotati di spirito, anche con quell'accento strano che strano lo fa diventare stLano.
Poi ho visto Gallo, non l'amico di mio fratello, anche se c'era pure quello di Gallo. Don Gallo è uno che non diventerà mai Papa. No, Papa Gallo non può funzionare, ma non credo fosse tra le sue mire, lui è di quelli che preferiscono stare in mezzo alla gente che su un trono d'oro.
Un altro che mi piace molto è Gino, lui che di Strada ne ha fatta e che di emergenze ne sa. L'ho incontrato mentre lavavo i panni nell'Arno, mentre ripassavo la mitologia con l'aiuto di scultori di altri tempi, mentre percorrevo un lungo corridoio di Vati, pietrificati per l'eternità. L'ho visto mentre camminavo su un Ponte che non so quanti anni abbia, ma che di sicuro è Vecchio. Siamo andati a pranzo in trattoria io e lui: 800 grammi di fiorentina a testa, e qualche bicchiere di vino. E nel frattempo mi parlava, non urlava mai, perchè se urli, anche se hai ragione, finisce che non hai più ragione, secondo me. Mi piace perchè ha trovato il suo modo di vivere con coerenza, è molto arrabbiato anche. Mi piace pure Cecilia, la presidente, ferma e coraggiosa, che ricorda la madre come colei che le ha lasciato una difficile eredità, insostituibile com'è.
Peccato solo gli applausi preventivi e indiscreti. Ma io sto con Emergency e con Il Mondo che vogliamo.
E se di Samuele B. non abbiamo ascoltato nessuna canzone, è perchè prima c'era stato, in un fuori programma, l'adorato Bollani e perchè poi tutto il resto del tempo le follette mi hanno fatto ridere. Non te la prendere Samu, io il tuo merchandising non l'avrei comprato comunque.
Poi ringrazio anche la maestra di Pilates che, con una sola lezione, ha galvanizzato le mie 8 fanciulle, caricandoci di ottimi propositi per l'inverno.
E tra i maestri metto anche Antonellina, che non vuole insegnarmi niente, ma che di sicuro mi ascolta sempre.

mercoledì 8 settembre 2010

A ognuno la sua Chimaera

Non racconterò della casa sugli alberi, della camminata nella valle e del bagnetto nel fiume, che solo per un attimo mi hanno ricordato un'altra storia e altre premurose carezze; non racconterò dei coloratissimi mercatini e di Kilic il matto, nè della spiaggia e del sonnellino con il gatto, nè dei mondi sotterranei, neanche di una guida molto pigra, o di una zucca incompiuta, nè tanto meno di tutto quello che ho mangiato. Ma questa storia merita ancora, un'ultima favola nel mondo dell'immaginazione, perchè lì tutto è rimasto spezzato in frantumi e si può solo ricostruirlo con la mente.
Mi convinco che siano lacrime di un drago imprigionato sotto terra. Io non sono qui per liberarlo o salvarlo. Mi va solo di ascoltarne i suoni. Spiegazioni scientifiche non persuadono e non motivano altrimenti questa magia. Altro che Pollon sull'Olympos! Dopo molto faticosi gradoni arrivo in cima, quella ancora più alta, per avere il mio silenzio, sotto la luna piena. Fuori non ce n'è, perchè la gente ama gareggiare sulla vacanza più riuscita e si deve confrontare per forza. Ma dentro c'è un silenzio assordante. Sento sulla pelle le scintille delle Chimaere, i fuochi perenni che il drago sputa per farsi notare. Un momento di isolamento,
dopo tante lingue che si mischiano, e fenomeni paranormali. Non viaggio da sola perchè non mi interessa per ora, e non perchè credo che non condividere sia come non vivere, semplicemente perchè preferisco così. Ma poi, come dice Yle, a ognuno i suoi attimi, pur brevi, ritagliati per interiorizzare i benefici di questa immersione nel lontano! Ciao Turchia!
E grazie alle mie ottime compagne di viaggio! Anche alla folletta che non è vero che non c'era! C'era!

martedì 7 settembre 2010

Coccole e sorrisi!

Ce l'avevano dipinta un po' come una minaccia, donne crudeli che ci avrebbero sbattute e prese a secchiate, un po' mi perplimeva questa faccenda. Dall'altra parte c'era chi assolutamente ci consigliava di farlo! Ho dato retta agli ultimi, per fortuna!
Una signora si è presa cura di me, mentre io, distesa su un pentagono di vapore, ammiravo le stelle bucate di una cupola blu. Lei mi ha lavato, massaggiato, pettinato, sciacquato come una mamma. Poi mi aspettava un chai e un backgammon per sentirmi cittadina del mondo, cittadina di Costantinopoli. Ecco. Avrei voluto non finisse mai!

lunedì 6 settembre 2010

Che può combinare una mela...

Me ne andavo tranquilla, guida alla mano per sembrare io una guida turistica. Uso la fantasia, quello che non so e che non c'è scritto, lo invento. Lo coloro un po', ci metto condimenti di passione. Cerco di non far mai capire che sto procedendo per tentativi, cerco di darmi un tono. Poi però capita sempre quel guastafeste che, a sua volta guida alla mano, decide di farti perdere credibilità e denuncia al mondo che stai mentendo, che stai interpretando in maniera errata il cammino.
Anvedi questo! Ah sì? Parte la sfida! Eh sì perchè lui crede di saperne di più di una banchiera marchigiana, ma non ha ancora capito con chi ha a che fare! Voleva mettere un refettorio dentro una chiesa buia... ma come si fa? La tregua sarà un pranzo, una serie di coincidenze che quasi penso mi conosca, anche se non lo dice. Eh già. Stesso spirito canzonatorio e "sferzante ironia". Una bella mattinata di risate ci ha fatto passare con il suo compagno di viaggio... beh visto che abbiamo anche qualche amico in comune, ha indovinato il mio nome e capisce le mie battute, sarà forse quel gemello separato alla nascita? Prima o poi mi copierà anche la storia del brucaliffo, di sicuro!
Ma le strade poi si separano, è come se anticipasse tutto di un po', saprò però da quel momento in poi di ogni suo spostamento. Invece noi, motorini sotto le chiappe e canzoni a squarciagola, si va a percorrere i sentieri dei Camini delle Fate, un paesaggio lunare, fatto di grotte scavate nella roccia, pietrificato e stregato come in una favola. La Cappadocia.
Ci saranno altri incontri, altre chiacchiere, gente di tutte le nazionalità e di tutte le età che avrà voglia di raccontarci la sua storia. Un tipo dal cuore buono, a cavallo con cane a seguito, che vorrà fare gara di volo senza paracadute, pronto a mettere in gioco la vita mia e la sua, un uomo di un'altra epoca che, in una foto sbiadita di fine anni '70, baciava una biondissima tedesca per le strade di Istanbul, il nostro amico Mattias, i dolcissimi Elena e Matteo, i francesi emblema di un silenzioso amore premuroso. Tutti i dipendenti del Sultan Hostel (che il mio nome significa mamma in turco), i noleggiatori di scooter ecc ecc... sono queste persone che hanno reso indimenticabile questa storia.

venerdì 3 settembre 2010

Il nostro ricordo in comune, anche se in differita...

C'è chi dice che i tramonti sono tutti stupendi e che quindi le foto al tramonto sono belle ma tutte uguali, e non hanno merito perchè sono facili! Si vede che non si è ancora visto Pamukkale!
Un paradiso di bianchissimo travertino che si fa rosa quando il sole arrossisce timido e va a nascondersi dietro la montagna.
Le istruzioni di un m&m's mai arrivato, dicevano che bisognava immergersi al mattino per farsi idromassaggiare dalle acque termali (possibilmente con Mattias che fa da diga), passeggiare di pomeriggio per le rovine (che poi alla fine le pietre, so' pietre), e aspettare il crepuscolo per entrare nelle vaschette, quelle più in alto e godersi il panorama, in silenzio, distesi nell'acqua calda.

Ma com'è che il ghiaccio brucia?

Mi sentivo pronta, ero sicura che potevo togliere le rotelle!
Mio padre, da dietro, mi dà l'ultima spinta e poi sono finalmente pronta a prendere il volo, da sola, indipendente, libera e felice.
Per qualche metro mi sembra di volare, vado sorridente nel vento!!! Ce l'ho fatta! Sono grande!
Poi è un attimo: stesa per terra, lui sopra di me, quel rigagnolo caldo che mi scorre sullo stinco, e il ginocchio sbucciato. Guardo l'amica, con la faccia da uffa, lei sorride e con l'altra si adopera con garze e cerottini... "le rotaie?" dicono tutti "un classico!". Anche il piccolo Sospiro, con i suoi occhioni dolci, dal basso mi guarda e mi chiede "ma il casco ce l'avevi?" e aggiunge che a lui è già successo due volte!
Ma secondo me, lo dicono solo per farmi ridere!