Mi dice, chi mi legge, che si sorprende a scoprirmi calda come un pomodorino piccante, nuda, priva di quella barriera di ghiaccio che si solidifica quando non so bene dove sono. Forse è davvero qui, in queste pagine, che si materializza la mia sincerità, forse è solo qui che disegno una verità, anche se tutta mia e spesso incomprensibile. Sono i miei momenti, quando mi trovo da sola con la tastiera, magari con qualche appunto preso mentre vago per un mondo, anche questo mio.
Mi sono accorta che i miei pensieri mi precedono, e li ritrovo già scritti. Ed è noia!
Perché non mi piace quello e neanche quell'altro, quello mi fa storcere il naso, quell’altro mi stufa! Devo riuscire a smettere, di sicuro c’è una clinica per quelli come me.
Non scrivo più neanche alla combriccola del presidente perché ogni volta è polemica. No, che posso fare se nella celluloide e nelle immagini troppo nitide del digitale di oggi trovo sempre qualcosa che mi fa sbuffare?
Mi rifugio nei classici e nella natura, quelli non peccano mai, o quasi! Ma di sicuro mi fanno sorridere. Forse mi faccio solo troppe domande e mi tedio con le risposte!
Non credo comunque dipenda solo da me, perchè nella bellezza vera, so ritrovare la pace e il piacere.
Prefazione inutile, perché tanto è già scritto il sequel.
Eh sì, perchè scusa,
non mi puoi parlare così di Sudafrica... o mi prendi in giro, o non c'hai capito una mazza! Come si fa a scrivere un film, dove il belloccio americano appare come il più magnanimo dei bianchi tra i neri? Come si fa a raccontare la storia di un Paese che ha vissuto gli anni dell'apartheid, come se questa condizione fosse sostanzialmente (in senso giuridico) superata? Sono passati 20 anni, dovresti sapere che non è cambiato di molto! Ma vacci in un posto, prima di raccontarlo! A parte le stomachevoli frasi da "capitano" che mi facevano rigirare nervosa sui cuscini tra le risate comprensive dei presenti, caro direttore, sei riuscito a dare questo unico messaggio: che bravi questi ragazzotti (bianchi) che stanno facendo qualcosa per quei poveretti (neri). Eh sì, guarda, sono proprio commossa!!!
Fortuna poi la barca che fa rock, mi ha risollevato l'umore!